Lo spread è un’arma politica per azzerare la sovranità popolare (breve corso per analfabeti finanziari)
di GIANLUCA BALDINI (FSI Pescara)
La BCE è l’unica banca centrale al mondo che per statuto non deve svolgere la funzione precipua di una banca centrale, che è quella di garantire la liquidità del sistema.
Dovremmo chiederci a questo punto: perché?
Lo spread è conseguenza di questa scelta deliberata e di nient’altro.
La volatilità del mercato dei titoli di Stato dell’eurozona generata dall’inerzia della BCE si ripercuote sui bilanci pubblici, perché collocare i titoli a un valore inferiore (cioè a rendimento maggiore) significa pagare più interessi e peggiorare il rapporto debito/PIL verso il quale si dovrebbe tendere in ossequio ai trattati.
È una trappola ben congegnata che mette in evidenza la funzione politica del mercato unico e dell’Unione monetaria.
Lo spread si è sostanzialmente azzerato con gli interventi della BCE ed è esploso ogni qualvolta la BCE si è sottratta al compito di garantire la liquidità del sistema. E la volontà di svolgere il suo primario compito di garante del sistema e di “prestatore di ultima istanza” è legata a logiche meramente politiche, cioè a espressioni discrezionali di volontà del board.
La governance della BCE, che non ha legittimazione democratica e che rappresenta gli interessi dei market makers abilitati ad operare sul mercato dei titoli di Stato, ha il potere di decidere sulla tenuta del governo di un paese membro, scegliendo appunto discrezionalmente se intervenire e quando.
È necessario prendere coscienza di questo aspetto, come del fatto che tale differenziale dei tassi nel collocamento dei titoli non ha nulla a che vedere con i mutui pagati dai cittadini italiani (questi sono calcolati sull’Euribor, che dipende dalla media dei tassi interbancari) né con i risparmi degli italiani (chi acquista i titoli con finalità di immobilizzazione e rendita dei risparmi non specula sugli arbitraggi facendo compravendite continuative di titoli).
Quindi chi dice che lo spread dipende dalle scelte del governo e che la sua variazione fa aumentare il costo dei mutui e sta erodendo i risparmi degli italiani è un analfabeta finanziario.
Lo spread è solo un’arma politica e nel sistema dell’eurozona minaccia i governi non allineati ai diktat europei destabilizzando i conti pubblici e complicando il mix allocativo dei titoli a breve, medio e lungo termine.
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