FSI partecipa alla presentazione del libro “Sovranità o barbarie” di Thomas Fazi a Firenze
Sabato 19 gennaio, un nutrito gruppetto del Fronte Sovranista Italiano della Toscana si è recato ad assistere alla presentazione del libro Sovranità o barbarie, organizzata da Senso Comune all’ Impact Hub di Firenze, in via Panciatichi (zona Rifredi).
Presenti, oltre al sottoscritto da Arezzo, Diego Muneghina e compagna da Incisa Valdarno (FI), Giovanni Floriano e Massimiliano Levi da Firenze, Alberto Serra e Maurizio Deidda da Pisa, Stefano Vannozzi da San Miniato (PI), assieme ad un simpatizzante, anche lui da San Miniato. In sala abbiamo poi avuto il piacere di incontrare il socio FSI Gilberto Trombetta, giunto in treno da Roma, oltre ad altri amici toscani.
Sul palco a presentare il libro, oltre all’ autore Thomas Fazi, giornalista e saggista nonché esponente di spicco della stessa associazione Senso comune, Matteo Bortolon, sempre per Senso comune, l’ avvocato fiorentino Roberto Passini, esponente di Giuristi Democratici e dell’ associazione Hyperpòlis, ed Erica Schiavoncini, giovane rappresentante dell’ associazione I Pettirossi.
Quest’ultima ha aperto la serata, con una relazione introduttiva tutta incentrata sul significato del termine sovranismo, che per molte persone è ancora identificato con una certa destra nazionalista e xenofoba.
Molto frizzante la relazione di Matteo Bortolon, che ha parlato della sostanziale impossibilità di riformare l’ Unione Europea, stigmatizzando le posizioni di chi, in particolare “a sinistra”, ancora si attarda a prenderne atto, e molto puntuale ed apprezzato dalla platea (costituita da un buon numero di presenti, una cinquantina circa, tutti assiepati nella bella e capiente saletta per conferenze del locale fiorentino, attrezzata di tutto punto con schermo, palco e microfoni, che terremo presente anche per le nostre iniziative future) anche l’ intervento di Roberto Passini, che ha citato anche il famoso discorso di Lelio Basso che il grande uomo politico pronunciò in parlamento il 13 luglio del 1949 in occasione della discussione per l’ approvazione dell’ Accordo per la Costituzione del Consiglio d’Europa, ripercorrendo anche brevemente le tappe del processo di integrazione europeo, nell’ intento di rendere evidente quel che i sovranisti costituzionalisti del FSI – Riconquistare l’ Italia sanno molto bene, e cioè che l’ UE si è andata formandosi cristallizzandosi attorno ad idee di matrice liberale che sono state quelle sin dal principio: non c’è nessuno che abbia tradito gli “ideali di Spinelli”, insomma.
Thomas Fazi ha poi spiegato anche come si debba passare alla fase politica-propositiva, essendo passato il tempo della mera divulgazione, e poi è passato a rispondere alle domande dalla platea, che per ragioni di tempo non è stato possibile fare con il microfono in prima persona, ma scrivendole su foglietti da far leggere ai relatori.
La nostra domanda è stata letta per prima, e verteva sul titolo di uno dei capitoli del libro (“La sinistra anti-sovranista”); abbiamo fatto notare come, essendo la sovranità popolare prevista dalla nostra carta costituzionale, lo stesso concetto di “sinistra anti-sovranista” costituisca una sorta di ossimoro, ed abbiamo quindi chiesto per quale ragione forze che si riconoscono nella Costituzione del ’48 non debbano lasciare questo termine oramai logoro (“sinistra”, appunto) a chi l’ ha ormai irrimediabilmente connotato secondo i dettami della sinistra “liberal” (all’ americana), tutta concentrata a parlare solo ed esclusivamente di diritti “cosmetici” individuali, e non ci si decida a definirsi con altre parole, che meglio identifichino il campo del socialismo.
Fazi ha riconosciuto che in effetti “ci hanno rubato anche le parole” e che sarebbe meglio parlare di contenuti più che di etichette, tenendo a far notare però che anche il termine “socialismo” è stato in parte screditato (per molti italiani identificando la vicenda di Craxi e Tangentopoli).
E’ chiaro che uno dei compiti che spetta oggi nel XXI sec a chi come noi si definisce sovranista in quanto socialista democratico, sarà anche quello di riportare alla memoria dei nostri concittadini le figure di grandi uomini politici del nostro recente passato, come appunto Basso, Nenni, Ruini ed altri, che contribuirono a disegnare il modello costituzionale che vogliamo tornare ad opporre a quello imposto agli italiani dai Trattati dell’ organizzazione sovra-nazionale dei liberisti europei: l’ UE.
A fine serata, ci siamo presentati ai relatori e a qualcuno dei presenti, alcuni dei quali ci conoscevano già: Silvia Pennazzi e Carlo Candi di Senso Comune su tutti, che sono presenti da tempo sulla nostra pagina regionale, Matteo Bortolon che aveva già partecipato ad un nostro evento su tributi e Costituzione nell’ aprile dello scorso anno, ed altri.
Con Carlo ci siamo ripromessi di risentirci a breve per coordinare iniziative comuni.
La strada per la Liberazione passa anche dallo stabilire in questi anni proficue e durature relazioni con altri gruppi presenti sul territorio, non vogliamo e non possiamo agire da soli.
Luca Russi
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