Trump: “Invio di militari in Venezuela rimane un’opzione”
di SICUREZZA INTERNAZIONALE (Sofia Cecinini)
Il presidente americano, Donald Trump, ha dichiarato che l’invio di militari in Venezuela rimane un’opzione possibile. Il leader della Casa Bianca ha altresì reso noto di aver rifiutato di partecipare ad un incontro richiesto dal presidente venezuelano, Nicolas Maduro.
Tali dichiarazioni sono state rilasciate nella giornata di domenica 3 febbraio, nel corso di un’intervista per l’emittente americana CBS, in cui ha spiegato che, mesi fa, Maduro gli aveva proposto un meeting. “Ho rifiutato perché siamo ancora molto indietro nei colloqui e la situazione sta prendendo una piega brutta”, ha chiarito Trump, riferendosi alle decine di migliaia di venezuelani che stanno protestando per le strade del Paese dell’America Latina contro il presidente Maduro.
Il 23 gennaio, dopo la dichiarazione di supporto a Juan Guaidó da parte di Washington, Maduro aveva tagliato le relazioni diplomatiche con gli USA e ha concesso ai diplomatici statunitensi 72 ore di tempo per lasciare il Paese. Gli Stati Uniti, il Canada e la maggior parte delle nazioni dell’America Latina, come anche la maggioranza dei Paesi europei, reputano fraudolento il secondo mandato presidenziale vinto da Maduro in Venezuela. Il leader venezuelano gode però della fedeltà dell’esercito nazionale e della Turchia, e del supporto di Cina e Russia.
Guaidó, dal canto suo, dopo la riunione in seno al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, ha inviato una lettera al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, chiedendo l’aiuto dell’organismo sovranazionale per far fronte ai problemi di carestia, fame, violenza e penuria di medicine nel suo Paese. In precedenza, il governo di Maduro aveva rifiutato tali aiuti umanitari, rinnegando l’esistenza di una situazione di crisi nello Stato, e incolpando le sanzioni vigenti sul Venezuela come causa dei problemi economici nazionali.
Il 30 gennaio, gli Stati Uniti hanno adottato un pacchetto di sanzioni contro la compagnia petrolifera statale del Venezuela, Petróleos de Venezuela (PDVSA). Le misure prevedono il congelamento dei fondi della compagnia negli Stati Uniti, circa 7 miliardi di dollari. Le sanzioni, inoltre, comporteranno perdite di circa 11 miliardi di dollari nel 2019/2020, secondo le stime dell’amministrazione Trump, dato che Washington è il primo acquirente di petrolio greggio venezuelano.
Fonte: http://sicurezzainternazionale.luiss.it/2019/02/04/49174/
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