Dal no-euro al no-Italia: ecco chi sono i sicari del Paese
di GILBERTO TROMBETTA (FSI Roma)
E la ridicola ministra per il Sud cosa ci sta a fare? Ah si, ad avallare la secessione! Il 15 febbraio 2019 potrebbe diventare la data in cui l’Italia muore. In silenzio, quasi di nascosto.
Venerdì il Governo firmerà l’intesa per l’autonomia differenziata di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Si tratta di una richiesta di devoluzione pressoché totale. Di fatto, una secessione mascherata da autonomia.
Una volta firmata, la proposta dovrà passare in parlamento. Non potrà però essere discussa: solo approvata o respinta, a maggioranza assoluta. Se passerà, non potrà più essere modificata in alcun modo, neppure attraverso referendum abrogativo. Per dieci anni. Dovrebbe essere l’argomento sulla bocca di tutti. Ogni tv e ogni giornale dovrebbe parlarne col massimo risalto, perché quello che sta facendo questo Governo rischia di mandare a monte più di 150 anni di Unità d’Italia.
L’idea di fondo è tanto agghiacciante quanto semplice: se un territorio è più ricco di un altro ha diritto ad avere più servizi e di miglior qualità. Una secessione non solo geografica (del Nord verso il Sud) ma sociale, dei ricchi verso i poveri. In questo modo si fa passare il concetto che i diritti di cittadinanza, a cominciare da istruzione e salute, possano essere diversi fra i cittadini italiani; maggiori laddove il reddito pro-capite è più alto.
Una secessione, nei fatti, in atto già da parecchi anni. Perché se è vero che i vincoli europei e l’euro prima, la crisi dopo, hanno pesantemente colpito il Paese nella sua interezza, è altrettanto vero che uno dei maggiori danni causati da questa crisi, ormai più che decennale, è l’aver acuito le distanze tra Nord e Sud del Paese: al sud c’è meno lavoro, al sud c’è un’istruzione peggiore, al Sud la rete ferroviaria ed autostradale è rimasta indietro di un secolo, al sud il SSN zoppica, al Sud l’aspettativa di vita è minore. Al Sud, fondamentalmente, non c’è quasi più Stato.
Eppure al Governo ci sta una classe dirigente che anziché essere fermamente convinta a combatterlo, questo fenomeno di divisione nazionale, lo vuole portare a compimento. Basti pensare alle gravissime parole pronunciate l’altro giorno dal Ministro Marco Bussetti sul Sud Italia. Si tratta di un progetto molto pericoloso. CHE VA FERMATO. Si tratta di un progetto eversivo; dell’omicidio di uno Stato.
La vera natura della Lega è quella di partito ordoliberista ed anti italiano per antonomasia che, solo per convenienze elettorali, ha repentinamente mutato le sue parole d’ordine; da “Roma ladrona” a “prima gli italiani”. Spiace che molti non lo abbiano capito (o non lo vogliano capire). Mr. Bagnai in primis.