Comunicato ufficiale della forza armata nazionale bolivariana del Venezuela
“Il tentato colpo di stato contro il governo legittimo di Venezuela, pianificato già da tempo e iniziato a mettere in pratica all’inizio di quest’anno, ha messo al centro la forza armata nazional-bolivariana: ciò risulta essere non conveniente, già che ogni volta che sorgono differenze nel seno degli attori politici venezuelani, queste debbono essere risolte attraverso i meccanismi stabiliti dalla costituzione nazionale, e in nessun caso per mezzo della forza.”
In questo ordine di idee, ieri abbiamo potuto assistere a un atto di superbia estrema e di terribile insensatezza da parte del presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, in relazione al nostro paese. Il tono e il contenuto delle sue dichiarazioni permettono di percepire, già superficialmente, lo spirito pericolosissimo di colui che regge i destini della superpotenza militare, i cui aneliti imperialistici hanno portato a pianificare un piano di intervento contro la nazione (bolivariana).
A fronte di tutto ciò, è necessità imperativa sottolineare, una volta di piú, dinanzi alla comunità internazionale, che siamo in presenza di un’escalation che sta utilizzando gli strumenti e i metodi della guerra ibrida con la finalità di asfissiare l’economia, attraverso un embargo economico-finanziario, la cui finalità è generare caos, anarchia e, in fin dei conti l’ingovernabilità del paese. Conosciamo perfettamente che il fine ultimo di questa strategia non è altro che mettere le mani sulle risorse della nazione venezuelana.
Risulta insolito che, a fronte di questa violazione flagrante delle norme elementari del diritto internazionale, si possa pretendre impartire ordini alle forze armate venezuelane che promuovano uno scontro tra fazioni conttapposte della cittadinanza venezuelana, con il pretesto (ipocrita) dell'”intervento umanitario”.
Si immagini, mettendoci nei panni statunitensi, come verrebbe percepito un governante di un’altra nazione che insta alle forze armate americane di disconoscere laitorità del proprio comandante in capo, ammutinandosi contro di lui.
È inconcepibile che le forze armate di qualsiasi nazione, incluse quelle degli USA, ricevano minacce nella forma rude e insolente in cui l’ha fatto il presidente Donald Trump, cercando inoltre ricattarci con una supposta amnistia mentre cerca intimorirci con la coercizione.
In definitiva il Presidente Donald Trump ignora completamente il carattere eminentemente bolivariano, anti imperialista e professionale della nostra istituzione, che già da vari decenni ha avuto la funzione di garante della democrazia, sempre strettamente legata alla Costituzione e alle leggi della Repubblica, in seno alla quale si materializzó l’elezione, attraverso il voto popolare, del cittadino Nicolás Maduro Moros, come presidente per il periodo 2019 – 2025, a cui i Generali e gli Ammiragli, gli Ufficiali superiori, gli Ufficiali subalterni, la truppa professionale e la truppa arruolata; tutti i soldati e le soldatesse della Patria, ribadiamo nella forma più assoluta obbedienza, subordinazione e lealtà.
La Forza Armata Bolivariana Nazionale non accetterà mai ordini da parte di nessun governo o potenza straniera, ne da nessuna autorità che non provenga dalla decisione sovrana del popolo e resterà dispiegata e in allerta lungo le frontiere, come ha ordinato il nostro Comandante in capo, per evitare qualsiasi violazione all’integritá del suo territorio.
Le minacce, il ricatto e la coercizione non frammenteranno la nostra unità e la nostra forza morale, perché non siamo mercenari che si vendono al miglior offerente; siamo i degni eredi di Bolivar, Zamora e Chavez, e fedeli ai loro principi, difenderemo i più sacri interessi del popolo venezuelano; la sua libertà, la sua sovranità e indipendenza.
“CHAVEZ VIVE… LA PATRIA SEGUE”
“INDIPENDENZA E PATRIA SOCIALISTA… VIVREMO E VINCEREMO”
“IL SOLE DEL VENEZUELA NASCE NELL’ESQUIBO”
“SEMPRE LEALI, MAI TRADITORI”
VLADIMIR PADRINO LÓPEZ
GENERAL EN JEFE
19 febbraio 2019
tradotto per Appello al Popolo da Vincenzo Ferrillo e Stefano Pitzalis
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