Sviluppo economico eco-sostenibile, la posizione del FSI
di LUCA MANZONI (FSI Milano)
Leggo molte imprecisioni, quando non autentiche sciocchezze riguardo le posizioni dell’FSI sul tema ambiente, compreso il fatto che noi dell’FSI veniamo quasi additati come “anti-ambientalisti” per avere espresso dei dubbi circa l’utilità della “battaglia” promossa da Greta, quindi mi punge vaghezza di fare un paio di precisazioni.
Tanto per cominciare, le posizioni ufficiali del Partito sono contenute nei documenti programmatici ufficiali.
Ora, se è vero che non abbiamo un documento specifico sul tema ambiente, ed è una lacuna che dovremmo prima o poi colmare, ne abbiamo invece uno sulla politica energetica nazionale, dove è esplicitamente scritto che uno degli obiettivi della nuova politica energetica dovrà essere la riduzione delle emissioni di diossido di carbonio e metano, obiettivo che “potrebbe essere visto come un onere per il sistema, costituisce in realtà, se affrontato nel modo giusto, una grande occasione di sviluppo di intere filiere produttive, nonché di movimento nella direzione dell’indipendenza”.
Nessuno dunque nel Partito sottovaluta l’importanza del tema ambientale, che è qualcosa che va molto al di là del tema del “riscaldamento globale”, anche perché, come scriveva recentemente Rossano Ferrazzano (componente del Direttivo nazionale del FSI), la creazione di un modello di sviluppo economico eco-compatibile è forse oggi l’unica vera opportunità di creazione di valore reale, con un impatto positivo per il benessere della cittadinanza, nel Paese.
I dubbi circa l’azione promossa da Greta sono connessi al fatto che questa è globale, oltre che palesemente supportata dai mezzi corazzati della comunicazione liberal.
Su questo punto credo che l’elemento di dubbio sulla reale incisività di tale movimento sia più che legittimo. Temo che diventerà una scusa per imporci ulteriore austerità perché “l’ambiente ce lo chiede” (l’Europa è oramai diventata poco spendibile come ideale).
Sul tema lotta globale/lotta nazionale, chi si propone come Partito in Italia deve avere una proposta per una politica ambientale italiana, e poi essere pronto a sedersi al tavolo con altri paesi per discutere di accordi multiparte sul tema impatto ambientale (e noi abbiamo sempre detto di non volere un’Italia isolazionista od autarchica, ma fortemente presente, come da sua tradizione, in entrambi gli scacchieri, europeo e mediterraneo).
Questo possiamo fare, questo ci candidiamo a fare.
Commenti recenti