La digitalizzazione della pubblica amministrazione ai tempi dei vincoli di bilancio
di STEFANO ROSATI (FSI Rieti)
Una norma recentemente introdotta prevede che l’avvocato può aumentare la propria parcella del 30% (diconsi 30%!) se scrive il ricorso, l’atto di citazione o una memoria con modalità telematiche che consentano la funzione ‘cerca’ (cioè un normale pdf e non un’immagine). Art. 4, comma 1-bis. dm 55/2014 introdotto dall’ articolo 1, comma 1, lettera b), del D.M. 8 marzo2018, n. 37*.
Si tratta di una norma non solo ingiusta e irrazionale ma velleitaria e puramente declamatoria perché slegata dalla realtà. E’ ingiusto che il cittadino paghi una qualunque maggiorazione (figuriamoci una del 30%) perché gli atti e i documenti da usare in giudizio sono ‘navigabili’: queste modalità telematiche di redazione dell’atto non costituiscono un beneficio o un vantaggio per il cittadino ma servono – al più – ad agevolare il lavoro del giudice.
Si tratta di una spesa che dovrebbe essere fatta dallo Stato, nell’interesse della collettività: comprare scanner, strumenti informatici di conversione di file, assumere personale che svolga questi compiti e così via. Lo Stato per i noti vincoli non ha (più) risorse e scarica il costo della digitalizzazione dei propri apparati sul cittadino. In sostanza, si prosegue sulla strada della trasformazione della ‘giustizia’ da funzione pubblica a servizio e da servizio pubblico a servizio via via privatizzabile.
Il ceto forense vive una crisi profondissima, seppur poco o nulla consapevole delle cause di queste crisi, tutte connesse con la partecipazione dell’Italia ai Trattati dell’Unione (applicazione dei principi della concorrenza anche alle professioni, deflazione salariale interna che impoverisce chi, come gli avvocati, vive di domanda interna), non riesce nella normalità a farsi pagare compensi via via sempre più bassi, figuriamoci se potrebbe applicare una maggiorazione di questo tipo.
Il normale istinto di sopravvivenza (non certo la benevolenza, di cui gli avvocati, come noto, sono geneticamente privi) gli sconsiglierebbe di applicare questa maggiorazione.
Il Paese avrebbe bisogno non solo di giganteschi investimenti nel settore giustizia, ma anche di una cultura emancipata dal nuovismo e dal mefitico pensiero liberale.
Avrebbe bisogno anche di avvocati che sappiano cogliere la differenza tra competizione e concorrenza, ma forse chiedo troppo.
* art. 4, comma1-bis. : “Il compenso determinato tenuto conto dei parametri generali di cui al comma 1 è di regola ulteriormente aumentato del 30 per cento quando gli atti depositati con modalità telematiche sono redatti con tecniche informatiche idonee ad agevolarne la consultazione o la fruizione e, in particolare, quando esse consentono la ricerca testuale all’interno dell’atto e dei documenti allegati, nonché la navigazione all’interno dell’atto”.
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