Indipendenza, una farsa
di ROSSANO FERRAZZANO (FSI Varese)
La BCE e di conseguenza tutte le Banche Centrali nazionali dell’Eurosistema devono essere indipendenti dal potere politico. Questo dicono i Trattati Europei e questo deve essere, anche a dispetto di ogni altra fonte, Costituzione compresa. Così ha scritto oggi Sergio Mattarella, che Wikipedia dice essere l’attuale Presidente della Repubblica Italiana, ai Presidenti di Camera e Senato. Ma i Presidenti e Governatori delle Banche Centrali sono di nomina politica. Dunque come potrebbero essere indipendenti dal potere politico? Non potrebbero. Infatti non lo sono.
Si badi, questo non riguarda le mere figure dei presidenti e governatori, bensì l’essenza stessa delle Banche Centrali di cui essi sono a capo, che sono enti di diritto pubblico. Questo accade perché il potere economico della moneta che è amministrato dalle Banche Centrali si regge sulla legge, ed essa sul potere coercitivo dello Stato. Senza il potere politico delle istituzioni pubbliche, il potere economico del denaro crollerebbe come la Torre di Babele persa l’unicità della lingua.
Dunque, di cosa si parla quando si dice che le Banche Centrali devono essere indipendenti? Di questa idea semplicemente assurda: che chi sta sopra ed ha il potere superiore ed originario della legge, la politica, si obbliga di sua spontanea volontà ad attribuire il potere reale del controllo della moneta a chi sta sotto, il capitale, e non ha altro che il potere inferiore e derivato della ricchezza privata. Ricchezza privata che vestendo la forma monetaria o quella dei titoli mobiliari, che sono contratti, dipende in tutto e per tutto dalle Banche Centrali stesse oppure dai Tribunali, ovvero ancora sempre e solo dalla legge, dallo Stato, dalla politica.
C’è una citazione attribuita ad Henry Ford secondo cui se la popolazione capisse come funziona il sistema monetario e finanziario la rivoluzione sarebbe alle porte. La costruzione dell’euro, moneta senza stato messa direttamente nelle mani dei mercanti, con un atto di dichiarata arroganza oligarchica mai tentata prima nella storia dell’umanità su questa scala e testimoniata più volte in atti pubblici dai suoi creatori, è oggi coperta da un sottile velo retorico, il mito dell’indipendenza. Un mito che si appresta ad essere dissolto proprio dal tentativo impudico di chi cerca di preservarlo, di chi dovrebbe essere il nume tutelare della Costituzione più bella del mondo, quella del Popolo italiano sovrano a Roma, ed invece si presta a servire il potere strisciante delle due torri, quella di Francoforte e quella di Bruxelles, quest’ultima non casualmente foggiata sull’immagine iconica della Torre di Babele, il cui destino è già scritto.
L’indipendenza politica delle Banche Centrali è una farsa. Il potere supremo del denaro affermato dal detto anglosassone figlio della common law secondo cui “money is king” una millanteria. La Legge è il potere supremo di ogni società, e in Italia la sovranità sulla legge appartiene al Popolo. Ogni giorno che passa quelli stessi che cercano di convincerci del contrario ci offrono l’occasione di capire come stanno le cose, come ha fatto Sergio Mattarella, e poiché noi sappiamo che essi sono animati dal fuoco dei rivoluzionari e non si fermeranno, noi sappiamo anche che è solo questione di tempo: essi stessi ci daranno modo di capire. Poiché essi non desisteranno, noi abbiamo la certezza che si svilupperà la reazione uguale e contraria attraverso cui ci libereremo.
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