di STEFANO D’ANDREA (Presidente del FSI-Riconquistare l’Italia)
Ho il timore che i vertici dell’amministrazione sanitaria, avendo compreso, sulla base della fallimentare esperienza di marzo e aprile, che i malati vanno curati subito ai primi sintomi, davanti a due scelte razionali – a) costruire ospedali da campo con migliaia di raffreddati o con congiuntiviti o che abbiano perso l’olfatto e il gusto e siano positivi al tampone b) curare in casa – abbiano scelto la terza folle strada: curare i malati lievi, paucisintomatici, in ospedale.
In sostanza, anziché il rischio di saturazione delle terapie intensive, questa volta abbiamo la certezza della saturazione dei posti letto, visto che senza dubbio nei mesi di ottobre-aprile il coronavirus girerà, infetterà un paio di milioni di persone e ne farà ammalare circa il 5% (se non di più) di covid 19, ossia circa 100.000.
È per evitare che si abbiano 100.000 (ma anche 200.000 o 300.000, se la carica virale aumenterà e i sintomatici diverranno il 15% degli infettati) raffreddati negli ospedali che probabilmente si sta disponendo che la mascherina vada portata anche all’aperto. Una scelta politica inutile, volta ad evitare un effetto – la saturazione dei posti letto – dovuto alla folle scelta di curare i raffreddati in ospedale.
Se poi si ricoverano anche gli asintomatici, ossia i non malati di covid 19, ma sani infettati di coronavirus, allora il sistema è destinato a saltare. La dichiarazione di De Luca di cacciare gli asintomatici dagli ospedali e di metterli in alcuni resort lascia intendere che i dirigenti del sistema sanitario fino ad ora abbiano ricoverato anche i 95 infettati su 100 che sono sani o una parte di essi: una follia.
Lo sceriffo De Luca, pensi a organizzare delle milizie che caccino a calci nel culo e schiaffi in faccia i positivi non malati che pretendano, per paura paranoica, di essere ricoverati negli ospedali, dove bisogna ricoverare soltanto i malati gravi di covid e soprattutto delle mille altre più gravi patologie. Per una volta sarebbe un bravo sceriffo.
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