Guerra dei dazi, fumata nera nell’incontro tra Stati Uniti e Cina
di GLI OCCHI DELLA GUERRA (Federico Giuliani)
Un’altra fumata nera al termine di un meeting fondamentale. Il colloquio decisivo fra Stati Uniti e Cina per mettere un punto alla guerra dei dazi è stato un buco nell’acqua. Proprio come l’incontro dello scorso febbraio di Donald Trump e del Presidente nordcoreano Kim Jong Un. Due occasioni mancate che alimentano nuove tensioni in Asia.
L’undicesimo round di colloqui
Nella notte italiana a Washington si è tenuto l’undicesima riunione fra una delegazione cinese e la squadra di negoziatori americani scelta dalla Casa Bianca. Il tema sul tavolo era la risoluzione diplomatica della guerra dei dazi, scatenata da Trump contro la Cina per ridimensionare l’economia del Dragone. Il gigante asiatico è stato infatti accusato di “arricchirsi sulle spalle degli Stati Uniti”, un fatto inaccettabile per uno come Donald.
Via alle nuove sanzioni
La strada verso l’ “agreement” era in realtà in salita. Anzi, alla vigilia dell’incontro c’era il timore che la delegazione cinese si rifiutasse persino di partire. Colpa dei tweet al veleno di Trump, che quattro giorni fa aveva annunciato nuovi dazi su 200 miliardi di prodotti cinesi. La minaccia è diventata realtà oggi, quando il faccia a faccia tra le parti non è riuscito a evitare il peggio.
La marcia indietro è possibile
A guidare le delegazioni di Stati Uniti e Cina c’erano Robert Lighthizer e Liu He. L’incontro è durato meno di un’ora e mezza ma non è bastato a evitare la nuova mannaia di Trump sull’economia cinese. Le nuove tariffe sono particolari in quanto non si applicano “alle merci che hanno lasciato porti e aeroporti americani prima della mezzanotte”. Dunque prima che queste merci sbarchino nelle dogane cinesi ci sono ancora un paio di settimane. Il tempo necessario per consentire alle parti di trovare un accordo.
La reazione cinese
Intanto la Cina ha annunciato necessarie contromisure. L’export americano verso il Dragone è nettamente inferiore di quello cinese verso gli Usa. Per questo Pechino potrebbe innalzare una serie di barriere non tariffarie contro gli Stati Uniti. Il rallentamento dei controlli doganali e il blocco dell’acquisto di prodotti americani sono due ipotesi concrete. Sul fronte interno Xi Jinping potrebbe aprire ulteriormente i rubinetti per gli investimenti infrastrutturali. In tal caso il debito cinese aumenterebbe ma l’economia nom subirebbe contraccolpi.
Fonte: http://www.occhidellaguerra.it/guerra-dei-dazi-fumata-nera-nellincontro-stati-uniti-cina/
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