Migranti
di GIANLUCA BALDINI (FSI Pescara)
Gli italiani continuano a emigrare in massa, quasi 300.000 i giovani e meno giovani che nel corso dell’ultimo anno hanno lasciato il paese per cercare fortuna altrove. Dovremmo iniziare a capire che questi flussi in un mercato unico sono fisiologici e necessari (e di fatto promossi dalle autorità) e che l’unico modo per arrestarli è ripristinare i vincoli alla circolazione di merci e fattori produttivi. Se i capitali sono in fuga, le persone li seguiranno, seppur con un certo ritardo dovuto alle resistenze psicologiche e sociali degli individui.
L’Unione Europea è questa roba qui: un mercato unico in cui le unità economiche devono essere libere di fluire perché il libero mercato produrrà l’allocazione Pareto-efficiente delle risorse.
Recedere dall’UE vuol dire anche tornare a interpretare le migrazioni con un approccio umanista e non economicista. Le migrazioni producono costi sociali ed economici notevoli che gravano su tutti. Sui paesi d’origine, che si privano delle forze più fresche, istruite e professionalizzate per costruire un futuro migliore. Sui paesi target, che sperimentano pressioni demografiche e flussi di immigrazione insostenibili, che producono tensioni sociali con gli autoctoni.
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