La trappola dell’antisalvinismo
di FIORELLA FOGLI (FSI Ferrara)
Non cadete nella trappola dell’antisalvinismo come siete caduti in quella dell’antiberlusconismo.
I tirapiedi della carta stampata, spalatori di letame alla Travaglio, sono felicissimi quando abboccate alle loro esche.
Vi impediscono di capire cosa sta in realtà succedendo intorno a noi.
Salvini non è detestabile perché fa fare un giro al figlio sulla moto d’acqua della Polizia o perché balla e si diverte sulla spiaggia o perché governa a colpi di tweet come pare sia abitudine ormai globalmente diffusa da quando la politica è diventata innanzitutto marketing.
Salvini è detestabile perché ha raccolto voti dicendo “No Euro” e reclutando personaggi come Bagnai e Borghi mentre ora continua a ripetere che l’Euro è necessario per proteggere gli interessi degli imprenditori del nord-est italiano (l’unica parte di Italiani che realmente rappresenta).
È detestabile perché nonostante gli show mediatici sulle battaglie con le navi ONG, in realtà gli immigrati continuano ad arrivare, e non solo via mare, e in pochi fanno notare che la riduzione drastica del 2018 rispetto al 2017 avvenne quando agli Interni c’era Minniti (che “stranamente” agì in assenza di critiche da parte del PD e di tutti i buonisti).
È detestabile perché non si oppone a riforme come il taglio dei parlamentari dimostrando di reputare la democrazia come merce di scambio.
È detestabile perché con l’autonomia differenziata vuole dividere l’Italia e gli Italiani in cittadini di serie A e cittadini di serie B in linea con il progetto dell’UE.
È detestabile perché con le privatizzazioni e la svendita dei patrimoni statali vuole ridurre la presenza dello Stato nella gestione dei servizi essenziali come auspica ogni buon liberale (ripeto liberale non Sovranista).
È detestabile perché con la flat tax aumenterà le disuguaglianze tra i cittadini.
È detestabile perché sta imbrogliando gli Italiani, ma ancora più detestabili sono coloro che non se ne accorgono.
Concordo pienamente. Infatti Bagnaia era contro la flat tax e lnon solo e lo scrisse sulle pagine del Fatto Quotidiano. Borghi in una intervista credo alla cattolica ebbe l’ardire di opporsi a Monti soletto in quella stanza. Ma questi leader devono lasciare la lega indirizzarsi solo al sovranismo. Credo che in definitiva figure come Mori siano più credibili di un borghi ma meno tecniche di un Bagnaia. Insomma li abbiamo tutti dobbiamo unirli in un contenitore unico e questo contenitore non può essere la lega perché liberale. E ribadisco con una frase di Bagnai: In ogni nord c’è un sud quindi se spaccano l’Italia saranno sempre un sud di un Nord.
La non affidabilità della Lega era cosa ben nota prima del voto; tutte queste politiche segnalate nell’articolo facevano/fanno parte del DNA della Lega. Non dimentichiamoci il “libro bianco” di Maroni.
Chi ha voluto aderire a quel progetto lo ha fatto con coscienza, quindi io difficilmente passerei sopra determinate scelte, ad ogni modo si intravede un futuro “radioso” grazie ai sondaggi, quindi non penso che ci sia nemmeno interesse a lasciare il carro dei vincitori… e ho l’impressione che qualcuno creda davvero di avere degli “alleati” negli USA e si immagina una sorta di nuova guerra per la liberazione… io la vedo più in salsa Guaidò questa “liberazione” che si prospetta.
I media da molti anni sostengono il progetto della Lega (altro che tutti contro Salvini); non ricordo negli ultimi anni un politico così presente, in modo invasivo, 24h24 a reti unificate, e non c’è alcun motivo per credere che le cose cambieranno ora. Resta da capire il ruolo che la Lega avrà nel prossimo futuro, quando gli USA cominceranno ad applicare una strategia molto più aggressiva verso l’Europa in funzione antirussa.
Io vedo sempre le due facce della Lega: quella indipendentista (tenuta per ora sottotono) e quella nazionalista di estrema destra; credo che sia l’una che l’altra potrebbero riattivarsi a seconda delle necessità geopolitiche del padrone (USA).
Nota positiva sulla fine (si spera) di questo governo è il blocco della cosiddetta “riforma sull’autonomia”, che avrebbe rappresentato un vulnus profondo, ponendo le basi per la destabilizzazione del paese. Riforma nemmeno voluta dagli italiani dato che – e faccio presente che nessuno lo fa mai notare (vedi appunto, la stampa che difende Salvini, o fa finta di attaccarlo, sempre sulle sciocchezze) – in Lombardia il referendum passo nell’assoluta indifferenza dei cittadini lombardi che lo votarono con percentuali ridicole.