Un decennio
di STEFANO D’ANDREA (Presidente FSI)
I processi di aggregazione sono sempre processi di selezione.
Quando un movimento sorge, sempre vi si infilano matti, opportunisti, squilibrati, persone che seguono mode e altre fiacche di carattere, pronte a mutar direzione alla prima sbandata.
Il risveglio dello spirito nazionale si può datare nel 2011, anche se noi l’appello lo lanciammo già nel 2009. Ma nessuno, o quasi, inizialmente rispondeva.
Sono trascorsi appena otto anni dal 2011 e dieci dal 2009. Niente se si considera la durata del primo Risorgimento: è come se fossimo ancora nel 1830 circa.
Eppure già i deboli, gli opportunisti, gli squilibrati si sono tirati e si stanno tirando indietro. Sembrano tanti agli ingenui ma con la loro fuga, con le loro contorsioni, essi non hanno indebolito la prospettiva di riconquistare l’Italia, anzi la stanno enormemente rafforzando.
Un esercito che perde gli inaffidabili, sebbene meno numeroso, è notevolmente più forte.
Oggi i patrioti italiani sono molto più forti di quanto siano mai stati nell’ultimo decennio.
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