Ci vediamo il 29 marzo
di GILBERTO TROMBETTA (FSI Roma)
Il 29 marzo di quest’anno saremo chiamati a pronunciarci sulla riduzione del numero dei parlamentari (i deputati passeranno da 630 a 400, i senatori da 315 a 200). Eppure l’Italia è già uno dei Paesi col più basso numero di parlamentari pro capite d’Europa.
A dispetto di quello che credono in molti. Ma per risparmiare – dicono – circa 100 milioni di euro, cioè lo 0,006% del PIL, stanno pericolosamente riducendo gli spazi di democrazia e partecipazione. La logica è la stessa che portò dal proporzionale puro al maggioritario. È la stessa che portò all’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti. È la stessa che porta a proporre soglie di sbarramento sempre più alte.
L’intento è quello di impedire la nascita e l’affermazione di nuove forze politiche popolari. Di impedire insomma a noi, semplici cittadini, di mandarli a casa a calci nel sedere per quello che ci hanno fatto negli ultimi 30 anni. A proposito, lo sapete chi era un altro che aveva la fisima della riduzione dei parlamentari, cioè dello spazio democratico che ci è stato dato?
Licio Gelli, nel Piano di rinascita democratica della Loggia P2.
«La riduzione dei parlamentari è quello che abbiamo sempre chiesto».
Non oso neanche immaginare i padri costituenti cosa avrebbero fatto a questi ladri di democrazia.
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