In Germania in due giorni i contagi sono balzati da 66 a oltre 150. Di questi il 60% circa (86) si è registrato nel Nord Reno-Vestfalia, il Land delle acciaierie dove, in un centro al confine con l’Olanda, la scorsa settimana si era scoperto il “paziente zero” tedesco: malato da giorni e adesso in gravi condizioni, intubato come il 38enne di Codogno, aveva avuto molti contatti anche ai carnevali tradizione nella zona. Un caso insomma analogo al focolaio nel Lodigiano. Gli altri Land dove il numero di contagi da Covid-19 sta crescendo sono la Baviera (25) e il Baden-Würtemberg (19): le regioni più ricche della Germania, sedi degli altri principali poli industriali come il nostro Veneto e l’Emilia. Mentre anche nella capitale Berlino, come a Roma, spuntano i primi casi.

Quel che più preme alle autorità è evitare la psicosi da clima apocalittico, esplosa in Italia. Una priorità anche in Francia, dove, con 191 casi confermati sparsi a macchia d’olio in diversi distretti (tre i morti) da coronavirus all’1 marzo, come in Germania in un’ottica di contenimento sono annullati eventi pubblici, fiere e gli altri grandi assembramenti (anche il Louvre è stato chiuso, a scopo precauzionale). Il trend sta comunque diventando esponenziale anche Oltralpe, dai 57 casi del 27 febbraio, con contagi scoperti nel Paese e altri importati. E, come in Germania, l’Eliseo pensa a interventi di aiuti all’economia, per far fronte alla crisi finanziaria globale per l’emergenza sanitaria, che l’economista Nouriel Roubini prospetta ai livelli di quella predetta del 2008.

«CADUTA E RIPRESA A V»

Già con la frenata della Cina a febbraio, all’ultimo incontro i ministri delle Finanze e i leader del G20 si erano impegnati a un piano d’azione per «sostenere la crescita e contrastare i rischi al ribasso», a causa del virus cinese. L’impatto atteso dall’Eliseo è di una «caduta e poi una ripresa a forma di V»: tanto Parigi quanto Berlino hanno annunciato «l’inizio dell’epidemia» e predisposto unità di crisi. Al contrario dell’Italia, la Germania ha adottato misure meno restrittive con il focolaio in Nord Reno-Vestfalia. Il distretto produttivo dei contagi non è stato chiuso e presidiato come il Lodigiano, per le autorità locali e per il ministro dell’Interno Horst Seehofer «l’ultimo mezzo». Si è preferito invitare la popolazione all’isolamento volontario.

IL TIMORE PER BORSE UE

Una scelta per evitare crisi di panico collettivo, e temuti crash della Borsa di Francoforte in sofferenza come le altre piazze europee. Le unità e i riparti ospedalieri si stanno potenziando, si ribadisce che i sintomi sono per l’80% dei pazienti lievi. Quello che più preoccupa il governo tedesco sono le ricadute finanziarie e industriali per le fiere saltate e gli stabilimenti in quarantena. In un’intervista alla Welt am Sonntag il vicecancelliere e ministro delle Finanze Olaf Scholz ha rassicurato che il governo è in grado da subito di «varare un programma di aiuti per far fronte alla congiuntura, se la situazione lo richiederà», con stimoli «forti e decisi». Il ministro all’Economia Peter Altmeier gli ha fatto eco, impegnandosi ad appoggiare le imprese.

Fonte: https://www.lettera43.it/coronavirus-task-force-ue-germania-francia/?refresh_ce