Servirebbero almeno 70 miliardi di euro per l’emergenza sanitaria
Ormai siamo in uno stato di confusione totale. Il Governo vara decreti su decreti onde limitare gli spostamenti e dunque i contagi da coronavirus, e l’Italia diventa “zona arancione”. Tutto comunque tardivo. Non saremmo arrivati a questa situazione se solo non fosse partita, a fine gennaio, la demenziale campagna per impedire che il nostro paese adottasse le giuste misure di quarantena per chi arrivava dal resto del mondo; in primis la Cina.
Ma se è vero che ormai la frittata è fatta, è chiaro che lo strumento per raccoglierla si sta rivelando inadatto. Soprattutto sul piano economico, dove rischiamo di mettere sul piatto i bruscolini per far fronte alla conseguente e inevitabile emergenza economico-sociale che precede e seguirà quella sanitaria. Se per ora sono stati previsti 7,5 miliardi di euro a fronte di una settantina necessari, il Governo dichiara comunque che quella cifra potrebbe venir superata dalla richiesta di un aumento di deficit pari – udite udite! – allo 0,3% su un già ridicolo 2,5%, là dove ne servirebbe almeno il 10%. E questo perché – è inutile ribadirlo! – abbiamo i vincoli europei da rispettare, e non abbiamo più la nostra sovranità monetaria ed economica che ci avrebbe permesso di dare seguito alle giuste misure economiche per arginare il danno economico che l’emergenza sanitaria sta causando.
E del resto, basta fare un raffronto con il Giappone, che davanti all’emergenza coronavirus, mette sul campo misure economiche monstre a tutela dell’economia nazionale. Tutto ciò con il supporto della propria banca nazionale, che avverte che farà di tutto per garantire costanti iniezioni di liquidità a tutela dell’economia reale e della stabilità dei mercati. Avete sentito simili dichiarazioni da parte della BCE?
Ma l’assurdità dell’emergenza economica conseguente a quella sanitaria, nel nostro paese, non è data solo dalla necessità di mettere sul campo almeno settanta miliardi di euro (rigorosamente finanziati in deficit) a potenziamento delle strutture sanitarie pubbliche e a tutela della stabilità economica e lavorativa di tutti (ivi compresi piccoli imprenditori, commercianti, artigiani e professionisti), ma anche dal fatto che il Governo, in un comunicazione del 9 marzo, afferma che, una volta passata l’emergenza, si tornerà ad attuare politiche di consolidamento di bilancio. Che tradotto, significa che si riprenderà con i tagli alla spesa, quegli stessi – per intendersi – che negli ultimi trent’anni hanno portato la nostra sanità pubblica ai livelli di insufficienza attuali.
E non è tutto. Nel piatto delle decisioni governative ve n’è una amara, di cui pochi, in verità, si rendono pienamente conto; soprattutto riguardo gli effetti nefasti che potrebbe avere sulla tenuta del nostro debito pubblico. E cioè l’approvazione del MES 2. Infatti, nonostante l’emergenza sanitaria e dunque la gravità della situazione, non è stato spostato l’appuntamento dell’eurogruppo per la firma di adesione al trattato. E certo il Governo non ha chiesto il rinvio. Dunque, il 16 marzo rimane fermo l’appuntamento per la firma (v. sotto), come dimostra questo documento. E, davvero… vi sono pochi dubbi che il nostro Governo firmerà.
Insomma, la situazione storica attuale è davvero critica per il nostro paese, e lo è essenzialmente per due ragioni: a) ci siamo infilati in un sistema, quello europeo, che si sta rivelando palesemente pernicioso e dannoso per la tenuta della nostra economia, per la nostra sovranità nazionale e dunque per il rispetto dei principi costituzionali, mai come in questo periodo messi da parte; b) anche davanti a un’emergenza sanitaria tra le più tese degli ultimi anni, non abbiamo una classe politica adeguata, e cioè in grado di assumere decisioni cruciali per il bene e l’interesse del paese, anche rimettendo in discussione l’adesione a questo assurdo sistema, ovvero riaffermando la piena sovranità, che deve emergere soprattutto nelle situazioni di emergenza. La sua assenza dimostra, invece, che l’Italia non è più un paese pienamente sovrano e la sua classe politica non è in grado di restituirgliela.
Fonte:https://www.davidemura.com/servirebbero-almeno-70-miliardi-di-euro-di-per-lemergenza-sanitaria-6605/
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