Un punto a favore
di CLAUDIA VERGELLA (FSI-Riconquistare l’Italia Roma)
La “distorsione positiva” di Monti è stata la guida dell’azione, o meglio, dell’inazione del Governo italiano. Il Governo, infatti, attentissimo a non trasgredire la normativa UE e a non “irritare” gli altri paesi, non ha potuto dare gli “aiuti” che ha promesso. Per evitare la catastrofe economica e l’ira per le menzogne dette, dovrebbe quindi avere interesse alla riapertura delle attività produttive e sociali. Ma anche in questo le sue decisioni fino ad ora sono state piuttosto timide. Il sospetto è quindi che si stia tergiversando con proclami e promesse fino a che il paese sia travolto da una situazione di più grave e generalizzata povertà e disperazione sociale tali da far accettare ulteriori cessioni di sovranità.
Al momento, tuttavia, la gran parte della collettività non sta reagendo secondo gli auspici di Monti. Lo abbiamo visto attraverso la mancata acquiescenza al MES, che ha costretto Conte ad insistere su inesistenti Coronabond e Recovery Fund.
I motivi della crescente avversione per le cessioni di sovranità, nonostante la “crisi visibile e conclamata” sono essenzialmente due.
1) Al momento la povertà è arrivata, ma attutita da forme di caritatevole volontariato, dal welfare familiare e, per la parte più fortunata della popolazione, da una realtà in contrasto con la fama diffusa di popolo sprecone: le famiglie italiane hanno un grande risparmio privato accumulato (anche se in via di erosione). Tutto ciò sta impedendo un generalizzato effetto di “shock”. Fino ad ora nel paese si era proceduto piuttosto con la famosa tecnica della “rana bollita”. La pandemia aveva probabilmente suggerito l’opportunità di utilizzare la modalità della shock economy. Ma neanche la paura della pandemia ha concorso a produrre lo shock necessario. Una parte della popolazione ha intuito che la situazione era meno grave di come veniva mostrata dai mass-media e, ironia della sorte, la parte della popolazione meno critica e più attaccata allo status quo, si è sentita protetta e rassicurata dalle misure del Governo.
2) Paradossalmente, la massiccia creduloneria nella bontà dell’appartenenza all’UE si sta ritorcendo contro le aspettative di Monti e di Conte che vi aveva fatto affidamento. Infatti la creduloneria ha prodotto stupore, mano a mano che si evidenziava l’assoluta mancanza e di strumenti e di sentimenti di solidarietà all’interno dell’UE. Ciò è stato favorito dal fatto che la pandemia ha causato un aumento dell’attenzione verso le mosse della politica. C’è stata l’assunzione di informazioni anche da parte di famiglie ancora “al calduccio” che hanno capito di esserlo solo momentaneamente (es. dipendenti pubblici).
Dallo stupore, all’indignazione, passando per il sentirsi traditi, il passo è stato breve. I sovranisti, che già conoscono la struttura e le regole dell’UE, hanno assistito agli eventi senza stupore ma con una consapevolezza che ha consentito loro lucide analisi (precisazione: non mi riferisco alla Lega e a Fratelli d’Italia, definiti a torto sovranisti dai mass-+media). Non vorrei sembrare troppo ottimista: il passaggio da una avversione ancora troppo spesso “di pancia” alla consapevolezza e poi alla militanza attiva, non è affatto immediato. Volevo tuttavia sottolineare che in questa estenuante e lunga guerra dell’élite contro le masse possiamo assegnare un punto a favore di queste ultime.
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