Sulla nostra pelle
di STEFANO ROSATI (RI Rieti)
La Camera ha approvato in seconda lettura varie modifiche della Costituzione. Fra l’altro è stato modificato l’art. 41 comma 3 della Costituzione prevedendo che la legge possa indirizzare e coordinare l’attività economica, pubblica e privata, a fini non solo sociali (come era già), ma anche ambientali (novità).
L’art. 41 comma 3 della Costituzione è incompatibile con i Trattati e, di fatto, disapplicato almeno dagli anni Sessanta quando è stata approvata l’ultima legge-piano. L’art. 41 comma 3 della Costituzione prevede infatti la pianificazione dell’economia (modello dirigista) chiaramente incompatibile con il modello concorrenziale dell’economia di mercato. Cioè, il Parlamento ha dedicato quattro sedute (questa è la procedura per la modifica della costituzione) per aggiungere una parola – già implicita nel riferimento ai fini sociali – a un articolo ‘morto’.
Non so descrivere meglio la condizione di crisi della nostra classe dirigente. La stupidità chiaramente è sempre pericolosa, soprattutto se ideologizzata: della tutela dell’ambiente nell’interesse delle generazioni future ne risentiremo parlare.
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