L’aggressione liberal all’autonomia dei linguaggi culturali è il nuovo totalitarismo
di RICCARDO PACCOSI (FSI-Riconquistare l’Italia Bologna)
La recente impennata di aggressioni dei liberal ai danni della produzione culturale del passato, non è qualcosa di liquidabile scherzandoci sopra, né una faccenda “sovrastrutturale” di importanza secondaria e meno che meno un’espressione folkloristica della dialettica politica. Tutte le possibili ed eventuali sottovalutazioni del fenomeno, costituiscono un macroscopico errore di valutazione.
Siamo di fronte, invece, a un’azione di squadrismo culturale volta ad azzerare l’autonomia della sfera artistica da quella politica. Ma soprattutto, si sta legittimando presso l’opinione pubblica una visione totalitaria volta a cancellare la memoria del passato al fine di uniformare quest’ultimo all’ideologia del presente: un paradigma che, da sempre, accompagna tutte le dottrine politiche collegate alle dittature.
Come per tutte le forme di violenza squadrista nella storia, questa prassi diviene oggi possibile perché si è venuta a creare una costellazione di rapporti di potere che la protegge e la legittima: istituzioni, media e sistema giuridico-penale.
In un contesto del genere, non si possono ripetere gli errori del secolo scorso, ovvero reagire allo squadrismo quando ormai i rapporti di potere sono definiti. Questa visione totalitaria va contrastata materialmente fin da subito, chiarendo che le concezioni anti-democratiche non sono legittimate a esistere all’interno d’un sistema democratico: la feccia liberal di oggi, che vuole obliterare la memoria storica e la cultura, va dunque ricacciata nelle fogne come la feccia nazista di ieri che inscenava i roghi dei libri.
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