L’ultimo argine a difesa del Paese
di NINO DI CICCO (FSI-Riconquistare l’Italia Roma)
Fare il referendum costituzionale lo stesso giorno in cui si svolgono alcune elezioni amministrative pone almeno 2 grandi problemi:
1) in 7 regioni e 1000 comuni, la campagna elettorale per il referendum si svolgerà contemporaneamente a quella per le amministrative. Questo significa che il tempo che verrà dedicato agli approfondimenti necessari per una riforma così importante dai media, dai partiti e dalle persone sarà necessariamente molto ridotto;
2) dove si terranno le amministrative, l’affluenza sarà del 70-80%, contro un circa 20-30% di affluenza altrove. Questo comporta che la modifica della Costituzione (che riguarderà tutti gli Italiani) verrà decisa principalmente dai cittadini di alcune regioni, con buona pace del principio del “voto uguale”.
Ma alla Corte Costituzionale tutto ciò non interessa e rigetta i ricorsi per lo spostamento del referendum ad altra data semplicemente per “inammissibilità”, senza nemmeno entrare nel merito delle argomentazioni poste. Se le istituzioni continuano a lavorare compatte alla disgregazione del nostro Paese, l’ultimo argine deve arrivare da noi, dal Popolo.
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