M5S, il gruppo della Camera riscrive lo statuto: più autonomia, sparisce Rousseau
di DARIO DEL WEB
Le nuove regole rappresenteranno una vera e propria rivoluzione che non tutti i 5 Stelle sembrano approvare e su cui si potranno esprimere, con voto online, da oggi a giovedì 5 novembre
I deputati del MoVimento 5 Stelle hanno tempo fino a giovedì prossimo, 5 novembre, alle ore 17, per votare (a maggioranza assoluta dei componenti) le modifiche allo statuto del gruppo parlamentare. Un voto sul quale si concentrano aspettative e tensioni ma che già nella bozza sottoposta al voto contiene i semi di un cambiamento che accompagna quello che sta investendo il Movimento più in generale. Non è più citata, ad esempio, la piattaforma Rousseau, oggetto da mesi ormai di una contesa interna al Movimento, che nella maggioranza del suo gruppo dirigente reale punta da tempo a ridimensionare l’influenza di Davide Casaleggio, erede del cofondatore e ancora detentore del controllo sulle procedure interne e di un grande peso sulle strutture di comunicazione.
Nella nuova formulazione dell’articolo 2 comma 4 del documento «il Gruppo individua come strumenti ufficiali per la divulgazione delle informazioni i canali del MoVimento 5 Stelle e altri che riterrà di adottare con propria delibera assembleare a maggioranza assoluta. Altresì il Gruppo potrà utilizzare gli stessi canali sopraindicati per la condivisione delle indicazioni politiche e i contributi partecipativi dei cittadini». Di fatto un superamento del monopolio di Rousseau, controllato da una associazione presieduta da Casaleggio.
Tra le altre modifiche all’esame dei deputati 5 stelle, la possibilità di autoconvocazione dell’assemblea con le firme di un terzo dei componenti (invece della metà), la decisione sui voti segreti affidata non più alla decisione del presidente ma ai temi toccati: «Si procede per voto segreto ove la votazione implichi una valutazione sulla persona o su fatti personali». Nell’elezione del presidente e degli organi direttivi, tema molto sentito all’interno del gruppo e in passato oggetto anche di un lungo stallo per mancanza della maggioranza necessaria, viene introdotto il ballottaggio alla terza votazione. Modificati gli equilibri fra politici eletti e staff di comunicazione, anche questi oggetto di molte tensioni nella storia del gruppo. Nel vecchio statuto si legge fra le altre cose che il presidente del gruppo «tiene i rapporti con il capo della Comunicazione». Nella nuova bozza invece il presidente «si avvale degli strumenti e mezzi a disposizione del Gruppo, incluso il Gruppo Comunicazione», al quale peraltro non è più garantito in automatico il 50 per cento delle risorse finanziarie (ma c’è un rimando al Codice etico M5S che contiene la stessa indicazione sulle risorse da destinare alla comunicazione).
Il gruppo, con il nuovo Statuto, si dota di maggiore autonomia anche nella scelta di alcune figure chiave: il gruppo di comunicazione sarà sempre scelto dal capo politico del M5S, ma «di concerto e in accordo con il Presidente del Gruppo Parlamentare”; inoltre, all’articolo 18 del nuovo statuto sparisce l’indicazione secondo la quale il capo dell’ufficio legislativo del gruppo debba essere nominato «in accordo con il capo politico del M5S».
Infine, procedimento modificato in ambito disciplinare: il presidente, nel nuovo testo, può decidere di archiviare un procedimento disciplinare. Soprattutto si introduce un passaggio interno al gruppo in caso di espulsioni, in passato più volte negato attraverso decisioni automatiche rese pubbliche dagli organi del Movimento. «(…) nel caso in cui l’espulsione dal Gruppo debba essere ratificata da una votazione on line sul portale del Movimento 5 Stelle, la stessa – precisa la bozza posta al voto dei deputati – dovrà essere preceduta da una votazione, da tenersi almeno 24 ore prima, dell’assemblea del Gruppo con una votazione a maggioranza dei votanti». Non basterà più il classico Post Scriptum sul blog un tempo firmato da Beppe Grillo.
FONTE:https://www.diariodelweb.it/politica/articolo/?nid=20201104-547434
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