di NICOLA DI CESARE (FSI-Riconquistare l’Italia Cagliari)
Qualcuno nelle alte sfere parla di cancellazione del debito. Occorre precisare che, nel caso, interesserebbe la cancellazione dei TdS messi a bilancio della BCE e solo per la parte relativa all’equivalente di spesa occorsa ai fini antipandemici. Tutti ora si sorprendono perché per decenni hanno distrutto milioni di vite e posti di lavoro, affermando che il debito va “ripagato”. Ora dicono che hanno scherzato ma le vite precarie distrutte non si recuperano più e nemmeno le famiglie non create e i figli non nati.
Nell’ immaginare la cancellazione di parte delle poste di bilancio della BCE c’è l’implicita ammissione di questi crimini e la conferma di quanto abbiamo sempre sostenuto e cioè che le banche centrali possono stampare moneta positiva (non a debito) per soddisfare gli equilibri di finanza pubblica sopravvenienti o ordinari e necessari. A questo servì l’esperimento delle 500 lire biglietto di Stato degli anni ’70.
Naturalmente in una economia sana, cioè volta al raggiungimento della piena occupazione, la moneta positiva è utilizzata non per fornire direttamente reddito ma per realizzare gli investimenti statali necessari all’aumento della capacità del sistema produttivo e dei livelli occupazionali che si riflettono dunque in sostegno della domanda aggregata. Si chiama economia mista ma chi è nato negli anni ’80 difficilmente si può ricordare.
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