UNGHERIA E POLONIA PONGONO UFFICIALMENTE IL VETO A BILANCIO UE E RECOVERY. Tanto tuonò che piovve, ed adesso che dirà Gualtieri?
di SCENARIECONOMICI (Guido da Landriano)
Fino a ieri sembravano solo minacce e strumenti di pressione, ma oggi è realtà. Come comunicato ufficialmente dal portavoce del governo ungherese Ungheria e Polonia pongono il veto al piano di debito collegato al Recovery Fund o Next Generation EU; rendendo allo stato attuale il piaano irrealizzabile e portandosi con se un veto oggettivo all’intero bilancio UE.
Hungary has vetoed the budget, as PM Orbán warned, because we cannot support the plan in its present form to tie rule of law criteria to budget decisions – It runs contrary to the July Council conclusions. https://t.co/n0O2LtoLNv
— Zoltan Kovacs (@zoltanspox) November 16, 2020
https://platform.twitter.com/widgets.jsQuello che leggete non è una persona qualsiasi, ma il portavoce ufficiale del governo ungherese. Questo non è un avvertimento, ma la comunicazione di una decisione.
Il governo ungherese, come quello polacco non vuole che le decisioni legate al bufdget siano collegate alla cosiddetta “Rule of law” un principio apparentemente di legalità, che in realtà viene a collegare l’erogazione dei fondi ad una serie di valutazioni politiche effettuate da parte della Commissione. Dato che i governi ungherese e polacco sono eletti in libere elezioni si tratta di un contrasto fra democrazia vera, quella degli elettori e dei voti, e la finta democrazia delle posizioni dei nominati e dei protetti dai poteri non eletti, proprio come quelli della Commissione. Dove c’è libera votazione, li non c’è Commissione Europea.
Comunque a questo punto, con il rifiuto della mediazione tedesca, ungheresi e polacchi mettono l’Europa davanti ad una scelta che per troppo tempo è stata rimandata: è più importante il popolo che vota o la burocrazia che comanda? Nel frattempo Gualtieri e la CGIL basano i propri piani di dominio mondiale sul Recovery Fund. Chi gli dice qualcosa?
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