Utilità sociale

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Nessuna risposta

  1. Alba Canelli ha detto:

    Bellissima intervista, toccante e commovente…

  2. Eugenio Orso ha detto:

    Oltre le forme moderne di analfabetismo, indotte da una società dei consumi al crepuscolo (come si evidenzia molto bene nell’articolo), esiste una forma sottile di idiotizzazione sociale organizzata, che produce una sorta di "analfabetismo politico e sociale" e che riguarda soggetti non definibili analfabeti secondo gli schemi ordinari.
    Fra questi vi sono anche numerosi fruitori della rete, e addirittura della cosiddetta informazione alternativa.
    Ci sono soggetti con un buon ciclo di scolarizzazione, non definibili analfabeti né in senso classico (il non saper leggere e scrivere) né in senso contemporaneo (non capire il vero significato e la portata di molte cose che si leggono sui quotidiani, o si ascoltano in televisione), ma sicuramente privi della dimensione politico-sociale e di una propria visione critica del mondo, che un tempo si definiva elegantemente welthanshauung.
    Questi soggetti li ho classificati come "idioti acculturati", molto spesso "di sinistra" almeno per quanto riguarda l’Italia.
    Per chiarire un po’ meglio la questione, riporto un passaggio dal mio e-book "Buoni e cattivi nel futuro scontro sociale in Italia" (pagine 167):
    La sinistra che ha aderito al liberalismo e al Mercato, abbandonando l’antagonismo e la critica sociale al capitalismo, ha favorito, nella sua base di semi-colti, la diffusione di un’erudizione vuota, fine a se stessa, non pericolosa per il potere vigente ed insensibile davanti alle grandi questioni sociali dell’epoca, un’erudizione che non può consentire di cogliere la totalità, di comprendere il funzionamento del sistema e dei meccanismi di dominio che utilizza, limitandosi all’esaltazione del particolare, del bello e dell’inutile.
    L’erudizione fine a se stessa genera degli idioti acculturati che discutono, ad esempio, di un quadro, dello stile pittorico, dei cromatismi, delle sensazioni che trasmette, della vita e dell’aneddotica dell’artista che lo ha dipinto, senza preoccuparsi di collocare l’opera nella sua dimensione storica e sociale, come se fosse scaturita dal nulla, oppure discutono di filosofia come se si trattasse di una sequenza di bei pensierini sparsi e decontestualizzati, frutto della genialità inspiegabile di pochi iniziati, ignorando completamente le origini sociali e comunitarie della filosofia stessa.
     
    Saluti
     
    Eugenio Orso

  3. Luciano Lamarca ha detto:

    Concordo con le valutazioni di Eugenio, ben espresse nel brano citato.
    La cultura, oltre a sviluppare un sano senso critico, dovrebbe favorire anche e, aggiungo io, soprattutto, la capacità (ed il piacere intellettuale) della discussione ovvero dell'ascolto delle istanze e dei pensieri altrui. Il tutto con una finalità "sociale" ben chiara, ovvero quella di mantenere l'omneostasi del sistema democratico che faticosamente i nostri padri ci hanno lasciato in eredità. 
    Per comprendere quello che sta avvenendo in questi ultimi anni a livello globale occorre davvero uno sforzo notevole e la anafalbelizzazione degli "idioti acculturati" a questo punto è solo funzionale alla realizzazione del progetto di dominio globale senza grossi contrasti…

  4. Tonguessy ha detto:

    @Alba:

    grazie per avere ripescato quel bel video.

    @Eugenio:

    perfettamente d'accordo con la tua definizione di "idioti acculturati". La transumanza dei pensieri da socialmente utili (quantunque l'utilità sociale, come ho avuto modo di scrivere, sia un con cetto di problematica identificazione) a socialmente inutili ha trovato in una certa sinistra fertile terreno.

    Ma non dimentichiamoci che questo è un aspetto a cui ci ha abituato il berlusconismo, figlio legittimo del craxismo, poi scivolato pericolosamente a sinistra.

    Fare affermazioni precise e smentirle il giorno dopo, dare parole per poi rimangiarsele, millantare progetti inesistenti, sottoscrivere trattati per poi farne carta straccia è sicuramente la cifra di questi due ultimi decenni.

    La sinistra ha semplicemente ignorato le proprie origini ed il senso della propria storia per approdare ai lidi della politica parolaia e falsa.

    Purtroppo non esiste al giorno d'oggi forza politica capace di proporre progetti sensati e di essere coerenti nel bene e nel male con le proprie parole.

    Non esiste forza poltica parlamentare, intendo, perchè i No-Tav, ad esempio, sono una forza indubbiamente politica che sta logorando i cardini delle menzogne su cui si basa la vita e la prassi degli "idioti acculturati" che brillantemente hai trattato.

  5. Granduro ha detto:

    Per un contadino come il nonno di Saramago sapere interpretare la natura e trarne utili insegnamenti con cui sfamare la famiglia, educare i figli e condurre una vita dignitosa non necessitava di scrittura/lettura alcuna. 
     
    Confermo, da addetto agricolo moderno, Natura magistra vitae. Ti costringe a cogliere il senso di ogni tua attività e pur nella rudezza del lavoro ad essere sensibile.

  1. 9 Marzo 2012

    […] analfabeta! Per collocare la domanda correttamente bisogna quindi contestualizzarla. Di Tonguessy Appello Al Popolo Per un contadino come il nonno di Saramago sapere interpretare la natura e trarne utili […]

  2. 9 Marzo 2012

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  3. 18 Marzo 2012

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