La politica, la scienza e il coraggio
di LORENZO D’ONOFRIO (FSI-Riconquistare l’Italia Pescara)
Governare significa scegliere, la politica è fatta di scelte e, soprattutto nei momenti più difficili, di coraggio, molto coraggio.
La scienza, la tecnica in generale, devono essere solo un supporto per i decisori politici e i tecnici non devono permettersi di sostituire la politica, formalmente o di fatto, neanche nel rapporto con i media e, quindi, con la popolazione.
Proprio per questo la responsabilità politica implica un dovere di competenza e di conoscenza.
Il decisore non deve e non può limitarsi a ratificare la scelta del tecnico, la responsabilità deve essere riconoscibile e restare nelle mani di chi deve risponderne davanti al Parlamento e condividerla con i rappresentanti del Popolo: ne va della democrazia. Diversamente si entra nell’ambito di un regime tecnocratico simile a quello europeo, in cui le decisioni vengono prese “al riparo dal processo elettorale”.
Un Presidente del Consiglio, un Ministro della Salute, quindi, devono essere eccellenza nazionale, così come devono esserlo i Parlamentari (o almeno un buon numero di essi), non tanto perché esperti di una o più materie, ma in quanto uomini o donne eccezionali, sopra la media, capaci di studiare, analizzare, comprendere anche ciò che può giungere in loro supporto dalla tecnica, così da operare scelte consapevoli ed assumersene la responsabilità… e in questi mesi abbiamo visto cosa significhi avere una classe dirigente, anzi una intera classe politica, formata dai peggiori.
Non trovo scandaloso che il Governo Conte si sia discostato più volte dai pareri del suo Comitato Tecnico Scientifico (sul primo lockdown generale ad esempio, o sulla chiusura delle scuole), trovo invece scandaloso che l’abbia fatto senza scegliere, senza conoscere, senza indicare e perseguire uno scopo.
Il Governo Conte, con l’omertoso assenso del Parlamento, da gennaio si sta limitando, in definitiva, a subire il virus senza prepararsi e senza affrontarlo, utilizzando la comunicazione e stravolgendo il supporto della scienza solo per avallare o giustificare, spesso in via preventiva, il fatto di muoversi colpevolmente alla cieca.
E i risultati di questa non strategia sono sotto gli occhi di tutti: il Governo Conte è quello che più ha oppresso i suoi cittadini e al tempo stesso quello che più li ha uccisi, sia nella prima che nella seconda ondata.
Gli errori commessi sono evidenti ed è tanto drammatico quanto inaccettabile che siano stati ripetuti.
Stiamo subendo gli errori di governanti pavidi e presuntuosi, incompetenti e ipocriti, ma soprattutto di vili personaggi di bassa lega che continuano a scaricare tutto sui cittadini, compresa la propria responsabilità.
E non sarebbe neanche l’errore in sé il vero dramma: l’errore fa parte dell’agire umano e dell’azione politica, è anche perdonabile, ma solo a chi ha coraggio.
Un evento eccezionale e drammatico ci è piombato addosso e bisognava avere il coraggio di scegliere come affrontarlo, consapevoli, esattamente come in una guerra scatenata da un attacco nemico, che sarebbe stato inevitabile lasciare sul campo un certo numero di vittime, inversamente proporzionale alle armi a disposizione.
Noi non abbiamo scelto, sebbene dal Governo continuino ipocritamente a ripeterci che la loro priorità è salvare vite umane, priorità che non hanno dimostrato di avere in 30 anni di tagli alla Sanità, di stragi quotidiane sul Lavoro, di Privatizzazioni selvagge che hanno fatto cadere ponti, o di calamità da incuria del territorio.
Vogliono salvare vite umane, dicono, e invece ne stanno ammazzando, più di ogni altro governo… e ancora ne ammazzeranno, di Covid e di lockdown.
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