Guerra Russa
di L’INTELLETUALE DISSIDENTE (Sacha Cepparulo)
La stampa italiana si è concentrata sulla diatriba Putin vs. Naval’nyj. Non esistono soltanto loro. Gennadij Semigin, lo scrittore Zachar Prilepin e Sergej Mironov stanno costruendo un nuovo partito, che punta a governare. Ecco il programma
A leggere i giornali di questi giorni sembra che in Russia non esistano partiti o associazioni di tipo politico: l’intera dinamica politica della Federazione Russa è ridotta alla dialettica interpersonale Putin-Naval’nyj. È interessante notare come non vengano nemmeno citati i rispettivi partiti di appartenenza “Russia unita” e “Il partito del progresso”: evidentemente la maggior parte delle testate giornalistiche nazionali ed europee ritiene questo dato privo di importanza. Se queste formazioni politiche non vengono menzionate neanche in un momento così “croccante”, è perfettamente comprensibile perché l’esistenza del restante panorama politico non sia minimamente presa in considerazione. L’esaltazione di questa lotta, in entrambi i sensi, comporta una visione parziale e quindi alterata della realtà. Il dibattito politico russo non solo esiste, ma è molto ricco e complesso.
Un esempio. Lo scorso mercoledì Gennadij Semigin, lo scrittore Zachar Prilepin e Sergej Mironov, rispettivamente i leader de “I Patrioti della Russia”, “Per la Verità” e “Russia Giusta” hanno annunciato che è stata presa in considerazione la possibilità di unificare tutti questi partiti in un’unica compagine politica che, a detta di Sergej Mironov, sarà molto probabilmente chiamata “Il Partito Socialista. La Russia Giusta- I Patrioti- Per la Verità” o, più brevemente, “La Russia giusta: per la verità”. Questa scelta, confermata il giorno seguente da tutti i leader, è dovuta principalmente a due cause: la comunanza di valori conservatori e patriottici di sinistra (un connubio tipicamente russo) e la possibilità di diventare la seconda forza politica del paese. Nella fattispecie, la base di questa coalizione sarà il partito “La Russia Giusta” e quindi, al momento dell’unificazione, gli altri due partiti cesseranno giuridicamente di esistere. Gennadij Semigin e Zachar Prilepin hanno però affermato che molto probabilmente i nomi “I Patrioti della Russia” e “Per la Verità” verranno utilizzati per indicare tutti quei movimenti e quelle associazioni che costituiscono la base popolare originaria di questi due partiti. È stato inoltre deliberato che il leader di questo nuovo partito sarà Sergej Mironov, mentre Zachar Prilepin e Gennadij Semigin saranno i copresidenti. Tutti e tre saranno candidati alle prossime elezioni parlamentari.
Per capire come possano convivere coerentemente patriottismo, conservatorismo e socialismo e quale sia la proposta concreta di queste forze politiche che hanno deciso di unirsi, si possono citare a titolo d’esempio alcuni dei punti portanti del programma del partito politico dello scrittore Zachar Prilepin. Con valori di sinistra non si deve pensare né a bandiere arcobaleno né a risentimenti stalinisti: nell’attuale panorama politico russo vi è la consapevolezza generalizzata secondo la quale, come sostiene Zachar Prilepin, nonostante il potere cerchi di apparire conservatore e alternativo al modello liberale, la Russia si è in realtà completamente abbandonata al capitalismo e al consumismo. L’alternativa non è un ritorno anacronistico ad una ormai impossibile Unione Sovietica, ma l’attualizzazione di politiche sociali più forti e la proposta di valori critici nei confronti del presente, al passo coi tempi. Con patriottismo si deve invece intendere il riconoscimento e l’esaltazione dell’eccentricità di un paese che nella sua storia è sempre stato autonomo e indipendente. Questo partito (così come gli altri) si propone di rappresentare la continuità dell’intera storia russa: “impero russo e Unione Sovietica sono ugualmente importanti”. L’azione politica deve essere infatti finalizzata a un “espansionismo diplomatico, culturale, politico, linguistico e difensivo nei confronti dei propri alleati”. Conviene precisare che queste parole non ammettono l’intenzione di innescare il terzo conflitto mondiale: lo stesso Zachar Prilepin ha più volte apertamente criticato l’avvenuta annessione della Crimea definendo questa scelta di Putin, “che di solito è una persona razionale”, come una sorta di capriccio.
Per quanto riguarda il conservatorismo, in questo programma politico si legge che la Russia non solo deve recuperare i propri valori tradizionali ma, in un mondo completamente globalizzato e occidentalizzato, deve diventare il vero “baluardo” dei valori conservatori. In primo luogo, la famiglia consiste esclusivamente nell’“unione di uomo e donna”. La verità, si legge nel programma politico, risiede nella base reale dello Stato, cioè nel popolo. Pertanto “Dio esiste” e il tema della religione, in quanto profondamente legato a quello dell’identità nazionale, non deve essere escluso dalla politica. Identità nazionale non significa xenofobia. In questo programma è ribadito a chiare lettere che la civiltà russa è profondamente multietnica, il contributo apportato al suo sviluppo dalle altre culture è assolutamente innegabile. Data l’originalità di questo crogiuolo etnico-culturale, la Russia non deve cedere all’adozione di valori o modelli estranei alla sua storia e deve procedere per il suo cammino. Altri punti riguardano il tema dei confini: la terra è sacra e deve essere difesa ad ogni costo.
Fonte: https://www.lintellettualedissidente.it/controcultura/esteri/russia-politica/
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