SPILLO UE/ Quella doppia sfiducia alla “commissione Orsola”
Di Il Sussidiario (Stefano Bressani)
La presidente della Commissione europea nel mirino dei leader Ue mentre si sfalda la sua maggioranza all’europarlamento
Nicola Zingaretti non è che una delle vittime della prima crisi politica veramente europea. E le sue stesse chance di restare alla guida del Pd possono risultare alla fine più legate agli sviluppi dei sommovimenti Ue in corso fra Stati e macropartiti. che all’imminente “conta” in programma al Nazareno.
Giusto ieri il Financial Times ha dato rilievo all’emergere di un asse italo-francese fra Draghi e il presidente Emmanuel Macron nel visibile smottamento dell’eurocrazia e nel progressivo vuoto lasciato al centro dell’Europa dall’incerta transizione politica in Germania. Chi sarà il successore di Angela Merkel dopo le elezioni generali di settembre; e con quale coalizione? Anzi: chi sarà il candidato-cancelliere Cdu? Se i due importanti regionali voti previsti domenica 14 marzo in Baden Wurttemberg e Renania-Palatinato dovessero avere esiti negativi per il partito di Angela Merkel, potrebbero travolgere in culla la leadership di continuità di Armin Laschet. E secondo gli analisti questo rafforzerebbe le aspettative di ulteriore ascesa dei Verdi: con esiti oggi imprevedibili sulla futura governance a Berlino.
In Italia la doppia crisi – politica e di governo – ha avuto uno sbocco rapido, concreto e chiaro: è stata chiamata a guidare l’esecutivo una figura altamente autorevole (anche in Europa) che ha ottenuto la fiducia parlamentare di un vasto arco di unità nazionale. Sarebbe una prima assoluta, ma non sarebbe affatto sorprendente se alla fine del 2021 – dopo le elezioni tedesche – anche la Commissione Ue fosse oggetto di un completo rimpasto: con un nuovo doppio vaglio, sia da parte del Consiglio Ue che da parte del Parlamento. Perché la Lega italiana o i Verdi tedeschi devono restare fuori dalla stanza dei bottoni di Bruxelles perché non fanno parte di un’autonominata “maggioranza legittimista” non più tale nei numeri? Perché a capo della Commissione dovrebbe rimanere un’ex ministra tedesca, figlia di una coalizione politica in via di probabile superamento in Germania, non votata nel 2019 neppure dalla sua cancelliera?
Fonte: https://www.ilsussidiario.net/news/spillo-ue-quella-doppia-sfiducia-alla-commissione-orsola/2139101/
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