Bentornati nell’Ottocento
di GILBERTO TROMBETTA (RI Roma; candidato sindaco Roma 2021)
Si continuano a leggere insopportabili lamentele, provenienti dai settori più diversi, sulla mancanza di lavoratori. O sulla mancanza di voglia di lavorare. O, ancora, sulla mancanza di competenze specifiche. Eppure i lavoratori italiani, all’estero, spesso se li litigano. Eppure abbiamo un tasso di disoccupazione che oscilla intorno al 10%. Sempre.
Cioè intorno a quella cifra che l’Unione Europea ha stimato essere quella che chiama “disoccupazione naturale”.
Non è un caso. Di naturale, quella disoccupazione, non ha niente infatti. È imposta dal vincolo esterno in nome della stabilità dei prezzi. Cioè serve per favorire chi campa di rendita. Cioè chi toglie risorse ai salari di chi lavora e produce. Non deve stupire, quindi, che nel modello imposto negli ultimi 40 anni dai sacerdoti del vincolo esterno – cioè dalla nostra classe politica, da Confindustria e da chi campa di rendita – il punto di arrivo sia questo. Quello cioè a cui a un lavoratore viene chiesto di lavorare gratis.
Questo accade anche a causa dell’assenza dello Stato, trasformato dai sacerdoti del vincolo esterno in un feroce esattore dopo 30 anni di avanzi primari nel nome del «ce lo chiede l’Europa!». Ed è possibile anche perché i diritti dei lavoratori sono stati smontati pezzo per pezzo in decenni di riforme: dall’abolizione della scala mobile al Jobs act passando per il pacchetto Treu.
Mancano le risorse. Ripetono, mentendo, i sacerdoti del vincolo esterno. Quando la BCE dall’inizio dei programmi di acquisto dei Titoli di Stato tra il 2014 e il 2015 ha emesso quasi 4.000 miliardi di euro. Quattromila. Miliardi. Di euro. Creati dal nulla. Ma per garantire occupazione e salari dignitosi non ci sono i soldi. Dovete lavorare gratis.
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