Andrà tutto bene. Ma per chi?

di STEFANO ROSATI (RI Rieti)

Cassese dice che la proroga dello stato di emergenza proposta dal Governo è folle ed è manifestazione di incapacità mentre sul PNRR il Governo Draghi sta facendo “molto bene”. Non so se gli scontri violenti che cominciano a verificarsi davanti ai cancelli di alcune multinazionali – scontri che hanno causato addirittura la morte di un sindcalista – rientrino nel “molto bene”. Probabilmente no e umanamente Cassese concorderà con me, non ho alcun motivo di credere il contrario.

Il problema è che con un liberale, anche autorevole e stimato, si può a volte concordare ma solo su singole, limitate questioni, che possono riguardare esclusivamente libertà individuali. Perché l’errore in cui cadono – faccio qui un discorso generale, non parlo nello specifico del professore – è sempre lo stesso. La tentazione autoritaria ossia l’accettazione della possibilità di governare il conflitto sociale con metodi – diciamo così – poco democratici. Accettare o magari caldeggiare svolte autoritarie per proteggere il funzionamento del libero mercato (ossia degli interessi del ceto dominante a spese dei lavoratori): la storia si ripete.

Crescono le tensioni davanti alle fabbriche e non è che l’inizio. Ci saranno altri morti, prima o poi anche i lavoratori italiani si uniranno a queste lotte per ora portate avanti da immigrati (il che dimostra che l’immigrazione rimane una forma di sfruttamento e di concorrenza al ribasso).

Sapevamo fin dall’inizio che non sarebbe andato tutto bene. Con l’attuazione del PNRR andrà tutto bene forse per “loro”. Come andrà a finire dipende anche da noi. Prepariamoci.

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