Ce lo chiede l’Europa
di GIANLUCA BALDINI (RI Pescara)
Anche quest’anno aumentano i poveri. Non è la pandemia, le condizioni di tutti ormai peggiorano inesorabilmente da almeno tre decenni. L’avreste mai detto che nel 2021 ci saremmo trovati a registrare un nuovo record di persone in condizioni di povertà?
Noi sì, lo diciamo da anni: le politiche di deflazione salariale imposte dal rispetto delle regole europee generano povertà. La povertà è funzionale al perseguimento dell’obiettivo della stabilità dei prezzi, principio assoluto che conforma l’operato degli organismi dell’Unione Europea.
La stabilità dei prezzi, cioè la bassa inflazione – funzionale a competere sui salari col resto del mondo – è il risultato delle politiche che mirano a ridurre i diritti dei lavoratori, ponendoli di fronte alla scelta di accettare condizioni al ribasso o di morire di fame. Questa è l’UE, questa è la globalizzazione.
Per questa ragione il mio partito si pone quale obiettivo primario quello di recedere dall’UE. È il primo passo per poter concepire un’alternativa e tornare ad applicare la nostra Costituzione, che poneva il diritto al lavoro e la realizzazione dell’essere umano al di sopra di ogni altro principio. Anche a costo di generare inflazione. Perché la tutela del lavoro e della dignità umana non siano mai più sottoposti alla tutela del capitale.
Ci libereremo. Promesso.
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