RICORSO TEDESCO SU NORD STREAM 2 RESPINTO
da TERMOMETRO GEOPOLITICO
(Federico Petroni)
La Germania ha perso il ricorso alla Corte di giustizia dell’Unione Europea contro una precedente sentenza del tribunale che limita la possibilità di usare il gasdotto tedesco Opal per redistribuire l’oro blu proveniente dalla Russia via Nord Stream 2.
Perché conta: Perché oggi la cancelliera tedesca Angela Merkel incontra a Washington il presidente americano Joe Biden e Nord Stream 2 sarà uno degli argomenti centrali.
La decisione della corte non sorprende nessuno. Ribadisce però i limiti geopolitici a cui è sottoposta questa infrastruttura. Berlino non può usarla per ergersi a perno della redistribuzione dell’energia continentale. E Mosca non può usarla per aggirare l’Ucraina e ridurla sul lastrico privandola delle rendite di transito, cioè come arma di ricatto.
Di fatto è ciò che più o meno velatamente dirà oggi Biden alla sua interlocutrice. I tedeschi non possono usare l’Ue, architettura concepita alle sue origini dagli Stati Uniti, per scopi di potenza propri. In questi mesi le istituzioni brussellesi lo hanno fatto capire con alcune decisioni contrarie alle posizioni berlinesi. E il braccio di ferro tra la Corte di giustizia europea e la Corte costituzionale di Karlsruhe sulla prevalenza del diritto comunitario o di quello tedesco ha anche questo risvolto geopolitico.
Archiviando le sanzioni approvate nell’èra Trump, Biden chiederà alla Merkel anche contropartite per averle permesso di tenere in vita il tubo. Su tutte, ridimensionare i rapporti economici con la Cina, partecipare al suo contenimento (anche sul fronte Covid: vedi gli appelli odierni di Berlino a Pechino sull’inchiesta sulle origini del virus), contribuire alla sicurezza dell’Indo-Pacifico, compensare l’Ucraina per i (comunque rilevanti) mancati introiti derivati dai minori volumi di gas in transito.
la Germania, fa il suo interesse….
Che nn viene preso bene, dall’Europa… a guida USA.
Questo è il punto…