La malattia è l’UE
di ROBERTO IONNI (RI Teramo)
I quattro grandi paesi dell’Europa Occidentale non sono riusciti a tirare fuori un vaccino, azienda privata o pubblica che sia. L’hanno tirato fuori UK, Cina, India, Russia e la reietta Cuba. Noi stiamo trasferendo miliardi di soldi pubblici ad aziende private USA per vaccini la cui efficacia crolla dopo tre mesi (e non sto qui a parlare della differenza della farmacovigilanza tra USA e Europa, ma c’è e invito a informarvi sui siti istituzionali) e in nome di uno scientismo ottocentesco abbiamo vaccinato gente alla soglia dell’estate e siamo pronti a fare un salto nel buio coi minorenni.
Le percentuali differenti di vaccinati tra i vari stati occidentali non possono spiegare la differenza tra Germania e Spagna, Austria e Italia. Possono spiegarle quelle dell’Europa dell’Est, ma qui il covid ha picchiato duro ora come ha picchiato duro prima da noi.
Spiegazioni “scientifiche” non ce ne sono per nessuno: l’Irlanda smentirebbe il provax, la Romania il novax. Stagionalità, comportamenti sociali, approccio culturale ad un problema tale, paure ecc. sembra non vogliano essere messi nell’equazione di un discorso democratico che di scientifico ha solo la pretesa di una cittadinanza piena con il giornalista come poeta moderno, anziché pubblicista.
Stiamo per vivere il terzo inverno con una classe dirigente continentale incapace di cambiare rotta, che quindi si appiglia fideisticamente all’unico strumento che reputa salvifico e perciò inventa dispositivi autoritari per piegare i renitenti. Però la crisi corre (il PIL sta semplicemente rimbalzando), le regole di politica monetaria rimangono le stesse, la sanità viene ancora tagliata, invece di un rafforzamento del pubblico si va verso la privatizzazione generalizzata, al confine orientale la UE non sa che dire e che fare, la democrazia postbellica è svuotata ormai di senso e di forme, il linguaggio di odio è trasversale (anche tra gli ipocriti progressisti, non solo i reazionari), si preferisce diffondere uno strisciante sciovinismo contro russi e cinesi pur di non guardarsi allo specchio.
Si stanno mettendo le fondamenta per un incubo, abbiamo perso una grande opportunità e ne stiamo uscendo mostruosi! Il covid è il sintomo di una malattia molto più pericolosa!
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