Pragmatismo ed ideologia
di PIANO CONTRO MERCATO (Pasquale Cicalese)
Forse sarò ripetitivo parlando di Cina. Il fatto è che vedo siti americani, francesi, occidentali in genere. Parlano soprattutto di miliardari, o ci sono editoriali di miliardari che dicono ai governi cosa fare. L’altro giorno su Il sole 24 ore c’era un editoriale di Soros, una pagina intera di tiritera contro Xi Jinpging e nulla sulla società americana (evidentemente non ha difetti, per lui) e/o europea. Un eurocentrismo che ormai ha fatto il suo tempo. In questi giorni vedo siti cinesi, celebrativi del Capodanno e delle Olimpiadi e celebrativo dei discorsi di Xi. Questi ultimi non mi interessano, non li leggo, ma c’è una particolarità. Nei siti cinesi quasi ogni giorno ci sono editoriali economici schietti, con cifre e numeri (puoi farti un’idea), spesso autocritici, non si accontentano mai, vogliono sempre il meglio. La loro è una conoscenza economica che non si vede in Occidente da almeno 30 anni, per questo è piacevole, per un economista, leggerli, perché fanno analisi economica. Milano Finanza e Sole 24 ore non si possono leggere, è tutta pubblicità per realtà finanziarie ed industriali, ma non c’è quasi mai qualcosa di macro economico. Forse è il percorso universitario degli ultimi decenni che ha preferito studiare l’azienda, un percorso micro che non dà un quadro generale. Per cui preferisco i siti cinesi, abbiate pazienza, pretendo di studiare, non di sapere quanto è bravo un miliardario. Perché l’economia è pragmatismo, ricerca di soluzioni, nel mentre la stampa occidentale ormai fa solo ideologia da quattro soldi. Ad esempio, quello che passa oggi su Il sole 24 Ore. C’è un editoriale di Marco Fortis, il consulente economico del Governo Renzi, che da anni celebra le gesta dell’industria italiana. Oggi dice di continuare politiche dell’offerta (soldi alle aziende) per rafforzare la posizione patrimoniale estera, che lui stesso riconosce essere passata da una situazione debitoria ad una situazione creditoria. Nei miei studi degli ultimi anni, pubblicati su Lantidiplomatico e ora sul blog, racconto sta storia. Ora, a novembre la posizione finanziaria netta estera italiana è positiva per 105 miliardi di euro, vale a dire abbiamo più crediti che debiti. Fortis non si accontenta, vuole aumentare ancora, crediti che vanno a finire a Wall Street, Londra e Francoforte, con il 20% della popolazione italiana che campa di questo e non fa un cacchio dalla mattina alla sera se non locali e vacanze. Tutto a spese di bassissimi salari e precarietà diffusa (l’89% dei nuovi contratti è a termine). Uno schiavismo di fatto celebrato da Il sole 24 ore di oggi e non c’è nessuno che a questo signore lo mandi a quel paese. Degrado della scienza economica e della cultura in genere italiana. Celebrazione della ricchezza dei miliardari, e misera per chi lavora. Non sanno dire altro.
Fonte: https://www.pianocontromercato.it/2022/02/05/pragmatismo-ed-ideologia/
E intanto la guerra si avvicina… mentre noi ci dividiamo tra chi continua a celebrare l’effimero tra ignoranza e superficialità e chi profetizza la fine del mondo (ma è il nostro mondo, la civiltà occidentale erede della classicità, che sta finendo) e dunque – che importa? – ma sì, vada tutto in malora… Leggete Alessandro Spina, “Quando la foresta si mise in marcia”. Ma no! Il declino dell’Occidente non è necessario, ma è un destino che “soltanto incombe fino a quando l’uomo europeo non si sarà convertito” (cit. Gianfranco Morra). C’è qualcuno d’accordo?