I militari USA sanno benissimo che il loro benessere dipende dal dollaro. Infatti gli USA le guerre le hanno sempre fatte, post- WWII, per difendere il dollaro, benessere da cui derivano le loro laute pensioni. Cade il dollaro – che sta in piedi grazie all’energia di fatto denominata in dollari nel mondo – e cade il potere USA.
Facile così
Da qui il petroldollaro, cruciale per mantenere lo status quo. I poteri coloniali storici, assai differenti come approccio, rubavano infatti terra e ricchezza alle colonie. Gli USA invece, mai colonialisti nel senso tradizionale del termine, inaugurarono una nuova forma di predominio, visto che tutto sommato non abbisognano di alcuna risorsa: quello della moneta di riferimento globale.
Un Impero come quello USA infatti ha una grande differenza rispetto ai colonialisti storici: non ha bisogno di rubare beni, terre o altro. Basta che le province del suo impero continuino ad usare il dollaro in abbondanza.
Spiegata questa verità ad un italiano, che ha sempre visto dai libri di storia francesi e tedeschi portare via pezzo a pezzo le proprie ricchezza, non sembra vero possa esistere un affarone del genere: dunque, facile propendere tutta la vita per gli USA, piuttosto che cadere nelle grinfie dei vicini, che da 1000 anni sottraggono ricchezza materiale ai nostri antenati!!
Chiaramente i poteri coloniali storici sono a mal partito vis a vis con gli USA, visto che un Impero come quello americano li fa apparire in comparazione come schiavisti.
Appunto.
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Continuiamo. Scholtz che fa post- annessione di Lugansk e Dontesk? Blocca il North Stream, che però era già bloccato dai giudici tedeschi. E l’EU emette provvedimenti utili giusto alle prime pagine dei giornali EU; nella sostanza, di fatto non abbiamo avuto alcuna ritorsione EU anti-russa.
Come sapete, da tempo, qui riteniamo che l’obiettivo EU sia arrivare all’approvazione del North Stream, in emergenza (…). Magari grazie ad un improvvido bombardamento “non si sa di chi” sulla pipeline gas che porta il gas Russo in EU via Ucraina. Ben sapendo che l’accordo di transito via Kiev verso l’Europa, firmato da Mosca, scade nel 2024. Dunque Putin ha fretta di attivare una “pipeline” alternativa prima di quella data (…).
Abbiamo già spiegato negli scorsi giorni come sia stato Obama ad approvare il North Stream: sia il NS1 che il NS2 (LINK). Abbiamo anche chiarito come Putin abbia tradito Atene e Varoufakis nel 2015, rinnegando la promessa di 10 mld USD di linea di credito per fare la GREXIT, a fronte della concessione ottenuta grazie ad Angela Merkel di approvare il North Stream da parte dell’amministrazione Obama.
E senza dimenticare l’ex cancelliere tedesco G. Schroeder che, dal giorno successivo alla fine del suo mandato a capo del governo tedesco, è andato a lavorare guarda un po’ proprio come capo del consorzio North Stream, che poi ha costruito il “tubo” della discordia…
Da DW.com, al LINK
In ultimo, lo stesso Obama, che appena uscito dalla Casa Bianca vendette, ad esempio, per decine di milioni di dollari i diritti dei suoi “imperdibili” libri ad una famosa azienda tedesca (la cui proprietà fu contigua al regime nazista, ai tempi, soprattutto di Goebbels, ndr); la stessa casa editrice che per altro aveva già pubblicato il “famoso” libro di Chelsea Clinton e anche di, udite udite, James Comey, l’ex capo dell’FBI da sempre fustigatore di Trump (trattasi del gruppo Bertelsmann, LINK, ndr) (…).
Più un sacco di eventi-intervista privati di Obama pagatissimi in Germania, finita la sua presidenza a Washington (…).
A pensar male verrebbe quasi da pensare che i Dem USA siano a letto a tutto tondo coi germanici; germanici che per loro interessi sono – stranamente, … – da una parte proni ad avere il gas russo a buon prezzo, avendo dunque Putin come loro co-stakeholder occulto (…). E dall’altra bramino per cacciare Washington dall’EUropa, dopo 75 anni di ingombro, appunto, americani troppo ingombranti ormai, una sorta di “unità di intenti” con Mosca.
Dunque, non sembra campata per l’aria la teoria secondo cui Putin potrebbe essere d’accordo con Berlino per approvare segretamente il North Stream II, passando per una emergenza gas continentale; magari a seguito di un blackout in EU causato dallo stop al flusso del gas via Ucraina, frutto malato di un bombardamento alla pipeline russo-ucraina da parte di “non si sa chi” (…).
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In questo grand-schema c’è solo un problema, precisamente come nel 2016: i militari USA.
Militari cui per altro ci sentiamo tanto vicini (…). Gli stessi che permisero la vittoria di Trump alla Casa Bianca, vittoria inattesa, certamente, facilitata grazie al coinvolgimento nella sua compagine di pezzi da novanta delle istituzioni militari americane; su tutti l’ammiraglio Rogers, a capo della NSA, che evidenziò pubblicamente il marcio in molto che Hillary avrebbe attuato durante il pre-elezioni (…).
E – alcuni dicono (veri complottisti però…) – che gli stessi militari pro-Trump nel 2016 abbiano anche disattivato i controlli remoti sul voto postale, evitando i brogli che avrebbero comunque garantito la vittoria ai Dem (…). Ipotesi certamente azzardata (…). Chissà se mai sapremo se è vero….
In realtà sembra davvero possibile che i militari USA abbiamo voluto mandare un messaggio a Hillary ed al mondo Dem, nel 2016: non si scherza con gli interessi vitali del Paese. E il dollaro è l’interesse più vitale di tutti.
Dunque, considerando le “follie ucraine” dei nostri giorni, ad es. in termini di zero risposta e di zero previsione lato occidentale rispetto a quanto accaduto nelle scorse ore – con Scholtz e Macron che solo una settimana fa incredibilmente, facendo una “topica” tremenda, tranquillizzavano il mondo dicendo “non ci sarà guerra” (saranno magari d’accordo anche loro per il fine ultimo, attivare il North Stream II in emergenza? Visto che aziende sistemiche francesi e tedesche sono azioniste, tutte assieme appassionatamente, di North Stream AG, ndr) – , ritengo sia essenziale prendere in considerazione la possibilità che Putin e Berlino siano davvero d’accordo per mandare in emergenza l’EU, come viatico per far poi approvare il North Stream in emergenza.
Ovvero per dare un calcio nel fondoschiena alla presenza USA in Europa, dopo 80 anni.
Se i nostri calcoli sono corretti, nel caso in specie, Trump potrà davvero tornare – a breve – al potere negli States, magari “accorgendosi” come sistema americano che il Donald aveva vinto nel 2020 contro Biden. Ovvero tornare per sfidare veramente Mosca. In tal caso i militari USA si servirebbero dell’ex – ad oggi – Presidente USA per far letteralmente saltare i piani sul North Stream, tra Mosca e Berlino (…).
Ovvero salterebbe per aria il North Stream stesso, letteralmente, in una novella forma di guerra: la guerra vera!
Ma è prematuro parlarne.
Per intanto cominciate ad aguzzare la vista sui dettagli solo apparentemente secondari di quello che capita attorno a voi, tra la Germania, la Russia e l’Ucraina, sempre guardando a nord-est.
Tenendo in considerazione l’ipotesi di cui sopra: troppo spesso NULLA E’ COME SEMBRA, soprattutto in casi come questo, ricordatevelo…
MD
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Image (mid): thanks to John Cameron, @john_cameron, https://unsplash.com/photos/tm9Rt6BTMys
Mitt molto arguto, ma si dimentica che qui abbiamo le basi nato. Solamente una de dollarizzazione, come ora sta succedendo accelerando tra Cina e Russia e le altre nazioni potrà porre un freno. Ora il Swift è stato disattivato verso la Russia, obbligando la stessa ad attivare altri sistemi di pagamento alternativi. Es il cips cinese o quello russo. Per nn parlare del fatto che chiudendo alla Russia il sistema di pagamento, di fatto ha dato un segnale alle altre nazioni che, quello che è successo li, lo possono replicare ovunque. Come un art di zerohedge.com segnala la vera de dollarizzazione è partita.