I bambini sani non hanno bisogno di vaccini contro il Covid. Lo hanno stabilito le autorità sanitarie della Florida
di IL BLOG DI SABINO PACIOLLA (Sabino Paciolla)
Soprattutto per i ragazzi sotto i 12 anni, i rischi sono molto limitati, e la maggior parte di loro ha anticorpi naturali. Per questo non ha senso consigliare la vaccinazione ai bambini sani. E’ quello che hanno stabilito le autorità della Florida per il loro Stato.
Il dottor Joseph Ladapo (a sinistra) è stato nominato chirurgo generale nel settembre del 2021 dal governatore Ron DeSantis (a destra).
La Florida si conferma come lo Stato americano più “originale” nell’affrontare la COVID-19. Originale nel senso che non si è adeguato al mainstream che vuole che l’unica arma a disposizione per combattere la COVID-19 sia quella dei vaccini. Il suo Governatore, Ron DeSantis, repubblicano, si è distinto per aver valorizzato tutte le opzioni a sua disposizione, dai vaccini alle terapie domiciliari precoci (molto valorizzate), agli anticorpi monoclonali.
E proprio questi ultimi sono stati oggetto di lotta politica tra De Santis e il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. De Santis ha accusato Biden di aver fatto una scelta politica altamente discriminatoria nei suoi confronti visto che il Presidente ha tagliato in modo netto, del 50%, le forniture di monoclonali alla Florida. Una scelta inspiegabile visto che gli anticorpi monoclonali hanno dimostrato di funzionare come salvavita. Personalmente sono stato testimone della loro efficacia dal momento che un mio amico li ha utilizzati in un momento critico per la sua salute a causa della COVID-19 ed ha trovato immediato giovamento.
Ed i risultati della lotta alla COVID della Florida sono lì a dimostrarlo. Nonostante gli stati del Sud degli USA siano stati attaccati in maniera significativa dal SARS-COV-2, i decessi nella Florida sono risultati inferiori alla media.
Come detto, il governatore De Santis, ha molto valorizzato le terapie domiciliari precoci. In questa sua azione si è distinto per un altro approccio “originale”, questa volta attuando una valorizzazione dei farmaci riproposti (ne abbiamo parlato qui). Vale a dire, ha consentito ai medici di utilizzare farmaci molto conosciuti (perché in commercio da decenni) soprattutto dal punto di vista degli effetti collaterali, in genere molto contenuti, che si sono dimostrati efficaci non solo per la cura per cui sono stati creati, ma anche contro la COVID-19. E’ il caso, ad esempio, della Ivermectina, della idrossiclorochina, della indometacina, e così via.
Ed anche in questo caso, tale approccio si è attirato le ira dell’establishment sanitario statunitense in quanto il governo della Florida si è permesso di contraddire quanto stabilito dal CDC, ossia che l’unica arma è il vaccino e che le terapie precoci sono fallimentari. Ma De Santis ha tirato dritto.
Il governatore della Florida ha potuto fare questi passi coraggiosi perché è affiancato dal dott.Joseph Ladapo, il Chirurgo Generale dello Stato, ovvero il capo esecutivo della Salute Pubblica di uno Stato americano.
L’ultima “marachella” che il duo De Santis-Ladapo si sono permessi di fare è arrivata alcuni giorni fa. “Il Dipartimento della Salute della Florida sarà il primo stato a sconsigliare ufficialmente i vaccini Covid-19 per bambini sani”, ha annunciato il 7 marzo il chirurgo generale Joseph Ladapo.
Il Dipartimento della Salute della Florida è il primo stato della nazione a pubblicare una guida in cui si afferma che i bambini sani di età compresa tra 5 e 17 anni potrebbero non trarre beneficio dalla ricezione del vaccino COVID-19 attualmente disponibile. Al contrario, il Dipartimento raccomanda che i bambini con patologie preesistenti siano i migliori candidati per il vaccino COVID-19. Ciò segue l’annuncio del chirurgo generale Dr. Joseph A. Ladapo a una tavola rotonda ospitata dal governatore Ron DeSantis.
“È essenziale che gli operatori sanitari analizzino i dati esistenti sul vaccino COVID-19 insieme ai genitori quando decidono di vaccinare i bambini”, ha affermato il Chirurgo Generale Dott. Joseph A. Ladapo . “Sulla base dei dati attualmente disponibili, i rischi della somministrazione della vaccinazione COVID-19 tra bambini sani possono superare i benefici. Ecco perché queste decisioni dovrebbero essere prese su base individuale e mai imposte”.
La guida del Chirurgo Generale Dr. Joseph A. Ladapo può essere trovata qui.
Immediata l’alzata di scudi da parte delle principali associazioni mediche di categoria. L’American Academy of Pediatrics, e il suo capitolo della Florida, hanno definito la decisione di De Santis “irresponsabile”, riaffermando che il vaccino COVID-19 è ancora la “migliore speranza della nazione per porre fine alla pandemia”.
“I commenti del Chirurgo Generale di oggi travisano i benefici del vaccino, che ha dimostrato di prevenire malattie gravi, ricoveri e sintomi a lungo termine da COVID-19 nei bambini e negli adolescenti, compresi quelli che sono altrimenti sani”, ha affermato l’American Academy of Pediatrics Florida per bocca della presidentessa del capitolo Lisa Gwynn.
Scrive Allysia Finley, membro del comitato editoriale del Wall Street Journal, in un suo articolo su questo giornale:
“Il Dr. Ladapo non sta facendo nulla del genere. Sta semplicemente riconoscendo le abbondanti prove scientifiche secondo le quali il Covid-19 presenta un rischio trascurabile per i bambini sani, il che rende impossibile sapere se il beneficio della vaccinazione superi il rischio.
Cominciamo con la probabilità estremamente bassa di malattia grave o di morte. Un recente studio su Lancet ha stimato il tasso di mortalità per l’infezione per i minori di 18 anni tra lo 0,0023% e lo 0,0085% – il che significa che da 2,3 a 8,5 di ogni 100.000 bambini che si infettano moriranno. I tassi sono più bassi tra quelli dai 5 agli 11 anni.
I Centers for Disease Control and Prevention riportano che ci sono stati 66 decessi da Covid-19 tra i bambini dai 5 agli 11 anni tra il 3 ottobre 2020 e il 2 ottobre 2021 – esattamente lo stesso numero di morti per suicidio, che è estremamente raro tra questo gruppo di età – nel 2019. In confronto, ci sono stati 969 morti in questo gruppo di età per lesioni involontarie e 207 per omicidio nel 2019.
La poliomielite paralizza 1 bambino infetto su 200, e il tasso di mortalità per il morbillo varia tra lo 0,1% e lo 0,3%. Ecco perché le vaccinazioni infantili sono raccomandate per entrambi. Il rischio di ospedalizzazione per l’influenza per i bambini dai 5 agli 11 anni è del 50% più alto che per la Covid e la relativa sindrome infiammatoria multisistemica (MIS) messe insieme. La MIS in rari casi può causare sintomi gastrointestinali e cardiovascolari dopo l’infezione.
Le ospedalizzazioni tra i bambini sono aumentate durante l’ondata Omicron rispetto alle ondate precedenti, ma sono rimaste ancora molto basse – 80% in meno rispetto ai giovani adulti – e non è noto quanti bambini siano risultati positivi durante il ricovero per altre malattie come le ossa rotte.”
Del resto, il vaccino contro il coronavirus prodotto da Pfizer-BioNTech, l’unico autorizzato per i bambini, si è rivelato molto meno efficace nel prevenire l’infezione nei bambini dai 5 agli 11 anni rispetto agli adolescenti più grandi o agli adulti. Lo ha riscontrato una nuova serie di dati raccolti dai funzionari sanitari dello Stato di New York. L’efficacia del vaccino contro l’ospedalizzazione nei bambini più piccoli è scesa, ed anche abbastanza rapidamente, al 48% dal 100% (si veda il grafico in fondo all’articolo). La protezione dall’infezione è stata ancora più deludente poiché è calata bruscamente a solo il 12% dal 68%.
I dati sono generalmente coerenti con un rapporto dalla Gran Bretagna che mostra che l’efficacia del vaccino contro l’infezione sintomatica negli adolescenti dai 12 ai 17 anni scende al 23% dopo due mesi.
Scrive ancora la Finley:
“L’efficacia del vaccino contro le infezioni, nel frattempo, è diventata negativa durante il picco di Omicron un mese dopo l’inoculazione dei bambini (meno 10%) ed è diminuita ulteriormente dopo sei settimane (meno 41%). Ciò significa che i bambini vaccinati avevano una probabilità significativamente maggiore di contrarre la Covid rispetto ai non vaccinati. Come può essere? Una possibile spiegazione è che i non vaccinati potrebbero essere stati precedentemente infettati e l’immunità naturale è più protettiva dei vaccini.
Ma questo rende ancora più insensato vaccinare i bambini. La stragrande maggioranza è già stata infettata. Il CDC stima che il 58% dei bambini sotto i 18 anni avesse anticorpi indotti da infezioni a gennaio, sulla base di campioni di sangue di laboratorio commerciali.
La Finley cita poi uno studio che ha rilevato che i bambini, in caso di infezione da SARS-COV-2, pur avendo una carica virale uguale a quella degli adulti, presentano un tasso di sieroconversione (cioè il passaggio dallo stato di sieronegatività allo stato di sieropositività) più basso di quello degli adulti.
La maggior parte dei bambini è già naturalmente immune alla COVID. inoltre, varie ricerche mettono sempre più in evidenza i benefici legati alla guarigione da una infezione precedente e alla conseguente immunità naturale acquisita che è a più ampio raggio, più potente e più duratura di quella acquisita con la vaccinazione.
Infine, i potenziali rischi per la salute a lungo termine dei vaccini non sono noti sia per gli adulti che per i bambini. A peggiorare la situazione, per questi ultimi il campione su cui è stato sperimentato il vaccino è stato molto limitato riguardo alla numerosità. Occorre dunque avere molta cautela. Quella cautela che alcuni paesi europei come la Germania, la Norvegia e la Svezia hanno avuto nello sconsigliare il vaccino ai bambini al di sotto dei 12 anni di età.
Anche noi, come la Finley, riteniamo che la Florida stia facendo la cosa più saggia e più giusta nei confronti dei bambini.
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