Covid, la corsa inarrestabile della Omicron “buona” (forse)
di STRISCIA ROSSA (Cristiana Pulcinelli)
Partiamo dai numeri. Nella settimana 11-17 giugno i nuovi casi di Covid a livello nazionale sono stati 198.327 (+37,7% rispetto alla settimana precedente) con una media giornaliera di 28.332 (da 20.566). La curva dei contagi sta salendo di nuovo e la causa probabilmente è la sottovariante Omicron BA.5. E’ la stessa variante che ha fatto impennare i casi in Portogallo tra fine aprile e fine maggio scorsi ed è più contagiosa dell’Omicron BA.2, che pure a sua volta era più contagiosa della variante Delta. Secondo un’indagine condotta dall’Istituto Superiore di Sanità assieme al Ministero della Salute e ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler, al 7 giugno scorso, benché la prevalenza della sottovariante BA.2 fosse ancora predominante, le BA.4 e BA.5 stavano guadagnando terreno, giunte rispettivamente all’11% e al 23,15%.
Il precedente del Portogallo
La cosa positiva è che Omicron 5 non sembra più “cattiva”: dall’Istituto Spallanzani nei giorni scorsi è arrivata una nota secondo cui “non vi sono al momento avvisaglie di una maggiore gravità clinica delle nuove varianti BA.4 e BA.5, anche tenendo conto che la differenza genetica rispetto a BA.2 è di poche mutazioni chiave”. Va comunque detto – prosegue la nota – che, come già osservato con BA.1 e BA.2, “un aumento dei casi legato alla maggiore trasmissibilità e al maggiore escape immunitario delle nuove varianti potrebbe tradursi in un limitato e transitorio aumento di ospedalizzazioni”. Insomma, se si infettano molte persone è probabile che salga anche il numero assoluto di pazienti gravi. Stesso discorso vale per le conseguenze a lungo termine. Uno studio appena pubblicato su The Lancet mostra che il rischio di avere il long Covid è più basso con la variante Omicron che con la Delta, tuttavia, avvertono i ricercatori, il numero assoluto di long Covid potrebbe non essere minore perché dipende dal numero di contagiati.
Quanto durerà questa nuova ondata? Se guardiamo al Portogallo, vediamo che la fase esplosiva è durata circa 4 settimane, poi ci si è attestati su un valore piuttosto alto, ma grosso modo stabile. Se dovesse andare così anche da noi, potremmo pensare ad una ondata che si stabilizzi a metà luglio. Ma si tratta di ipotesi. Sicuramente, comunque, non siamo di fronte a una influenza stagionale, visto che il virus si è mostrato in grado di esprimere ondate epidemiche d’estate. L’unica cosa positiva, visto l’allentamento delle misure di prevenzione, è che nei mesi caldi viviamo tutti più all’aria aperte e questo riduce la probabilità di infettarsi.
Aggiornare i vaccini
Cosa possiamo fare? L’Oms intanto ha emanato una comunicazione ufficiale in cui si spingono i produttori di vaccini verso un loro aggiornamento in modo che risultino più efficaci contro la variante Omicron. “Gli obiettivi primari della vaccinazione COVID-19 utilizzando i vaccini attualmente autorizzati – si legge nel comunicato – continuano a essere la riduzione di ricoveri, malattie gravi, decessi e la protezione dei sistemi sanitari e l’uso di questi vaccini basati sul virus originale (ovvero il virus che è stato identificato dai primi casi di COVID-19 nel dicembre 2019) conferisce elevati livelli di protezione contro gli esiti di malattie gravi per tutte le varianti, incluso Omicron con una dose di richiamo”, tuttavia gli esperti Oms segnalano l’opportunità di ottenere un’immunità più ampia contro le varianti circolanti ed emergenti e l’inclusione di Omicron in una composizione aggiornata del vaccino potrebbe essere utile a questo scopo. Il vaccino sarebbe da somministrare come dose di richiamo a coloro che hanno già ricevuto la serie primaria di vaccinazione COVID- 19.
In Usa vaccini sotto i cinque anni
Intanto negli Stati Uniti, all’indomani dell’approvazione dell’FDA dei vaccini Moderna e Pfizer nei bambini al di sotto dei 5 anni, i CDC lanciano la campagna vaccinale. La domanda è: In quanti aderiranno? Un articolo sul New York Times mette in evidenza i dubbi di molti genitori. Secondo una recente indagine di Kaiser Foundation infatti 4 genitori su 5 non aderiranno alla campagna visto che la vaccinazione non garantisce la protezione assoluta contro il rischio di contagio e che il 75% dei bambini al di sotto degli 11 anni è stato esposto al virus.
Quello che ribadisce comunque anche l’OMS è che l’evoluzione del virus continuerà, determinando l’emergere di nuove varianti, in particolare quelle con cambiamenti nella proteina spike e la traiettoria dell’evoluzione di SARS-CoV-2 rimane incerta come le caratteristiche genetiche e antigeniche delle varianti future che non possono ancora essere previste. Insomma, siamo di fronte ad un virus che ancora non ha trovato una sua stabilizzazione, continua a mutare, quindi dobbiamo ancora stare molto attenti.
Fonte: https://www.strisciarossa.it/covid-la-corsa-inarrestabile-della-omicron-buona-forse/
Una semplice influenza, trattata x pandemia…ricordiamoci che l’OMS, è un carrozzone privato che deve portare utili alle case farmaceutiche…
Chi scrive divrebbe IGNI VOLTA RICORDALO.
evidentemente non lo fa….