Abbiamo già vinto, ma pochi lo sanno
di PIERO VALERIO (RI Palermo)
Come ampiamente previsto, il M5S si è schiantato contro il muro di ambiguità, pressapochismo e inconcludenza che aveva esso stesso costruito nel tempo. Ricordo come venivano costruiti i programmi negli ambienti grillini, un tanto al chilo, mettendo così a caso voci e argomenti secondo le tendenze più in voga in quel momento. Senza nessuna direzione o scala di valori che ne indicasse la linea.
Noi di Riconquistare l’Italia intanto eravamo già lì, in disparte ad osservare inorriditi questo scempio della politica, talvolta disgustati dai frequenti raggiri con cui venivano tratti in inganno tanti nostri concittadini, altre volte sinceramente preoccupati per il destino amaro riservato al nostro amato paese. Eravamo già lì, fermi e irremovibili nella difesa dei principi e dei valori costituzionali. A differenza di tutti gli altri partiti, movimenti, ammucchiamenti vari, non ci siamo dovuti costruire narrazioni o inventare nulla, perché i nostri antenati e la Storia stessa avevano già fatto il lavoro grosso per noi.
Dallo studio approfondito della Costituzione sono infatti scaturiti per logica deduzione tutti i punti salienti del nostro programma, senza forzature, spontaneamente:
– rifiuto dei trattati europei, perché sottraendo sovranità al popolo e spazio di manovra alle istituzioni democratiche, questi accordi tecnici e commerciali sono incompatibili con la Costituzione;
– uscita dall’euro, perché svalutando i salari e mortificando dignità e centralità del lavoro, la moneta unica è incompatibile con la Costituzione;
– ripudio della guerra e delle strategie espansive della NATO, perché smentendo il fondamento pacifista e difensivo, ogni politica militare aggressiva è incompatibile con la Costituzione.
Potrei continuare così all’infinito, ma credo che abbiate già capito quale sia la logica di fondo. E se in modo speculare ribaltate la parte distruttiva del nostro programma ritroverete una ad una tutte le nostre proposte costruttive e i piani di rinascita e rinnovamento più urgenti e opportuni per il nostro paese. Senza astruse invenzioni estemporanee, slogan accattivanti, misure emergenziali provvisorie o strampalati voli pindarici.
Perché, vedete, nella Costituzione ci sono già elencati non solo tutti i principi guida fondamentali per una società civile e moderna, ma anche gli strumenti e i metodi per renderli attuativi, concreti. Quei valori, come la dignità, il rispetto della persona umana, la solidarietà, la libertà, la pace, l’uguaglianza, la giustizia sociale sono universali, perché validi in ogni luogo, ma anche eterni, privi di scadenza o limiti temporali. La battaglia che stiamo conducendo noi oggi per difendere questi diritti la poteva tranquillamente fare un uomo del medioevo mille anni fa e fra altri mille anni se la potrà intestare un uomo del futuro.
Tutti questi salti, scissioni, cambi di casacca, camuffamenti dei politici che non hanno mai creduto a questi valori e si sono venduti al migliore offerente sono solo azioni diversive di distrazione per confondere la gente sul vero scontro, la vera partita che si sta giocando adesso. La disputa eterna fra il Bene e il Male, direbbe un visionario in vena di suggestioni filosofiche. Ma, più prosaicamente, l’altrettanto immarcescibile lotta di classe fra una ristretta cerchia di ricchissimi gruppi di potere che vogliono togliere al popolo i diritti costituzionali per renderlo mansueto e inoffensivo, e un manipolo, anch’esso risicato purtroppo, di gente consapevole e determinata che a questi diritti non rinunceranno mai e combatteranno fino alla morte per difenderli.
Destra, sinistra, centro, liberali, socialisti, moderati, estremisti potevano avere un senso finché gli uomini non sono riusciti con fatica e sacrificio a scrivere nero su bianco le Costituzioni nazionali, che hanno tracciato il perimetro in cui ogni scontro sociale può avvenire, le istituzioni democratiche e parlamentari, e il luogo fisico in cui un popolo può attivamente esercitare i propri diritti e rivendicarne la loro attuazione, la patria. Europeismo ed atlantismo sono solo le nuove parole d’ordine che il potere si è imposto per esportare sempre più lontano le leve di comando e mantenere sotto controllo una massa irrimediabilmente crescente di cittadini arrabbiati, confusi, impoveriti, inferociti. Sono dighe apparentemente insormontabili ma fragili nelle fondamenta contro un fiume umano che anno dopo anno si ingrossa e straripa dagli argini.
In teoria avremmo già vinto, ma in pratica la strada per abbattere le barriere burocratiche e giuridiche costruite per imprigionarci è ancora molto lunga. Se osservate il numero impressionante di pubblicazioni e di libri che denunciando il clima di terrore, la propaganda, la gestione pandemica, la crisi finanziaria, la guerra in Ucraina, si richiamano direttamente o indirettamente ai valori costituzionali, converrete che noi siamo già “egemonia culturale”. Adesso serve soltanto l’ultimo più delicato passaggio, che la maggioranza della gente, soprattutto quella più delusa e votata all’astensionismo e all’indifferenza, si accorga di noi. Capisca che noi ci siamo, ci siamo sempre stati e ci saremo anche domani e dopodomani. Saldi sulle nostre posizioni. Risoluti. Motivati. Incorruttibili.
Abbiamo contro tutto il sistema mediatico che, essendo asservito e a busta paga dei potenti, deve fare ogni giorno i salti mortali per coprire le menzogne dei loro ricchi finanziatori e ostacolare in tutti i modi possibili la nostra avanzata. In questo preciso momento i giornalisti sono indecisi se continuare ad ignorarci per non concedere visibilità al loro unico vero avversario politico oppure cominciare ad affrontarci a viso aperto per interrompere e corrompere sul nascere la nostra incontenibile discesa in campo. Con febbrile smania di ingraziarsi il padrone, attendono qualche velina dall’alto che gli indichi la strategia comunicativa più azzeccata per distruggere coloro che obiettivamente e naturalmente faranno sempre notizia.
Tante bugie e falsità sentirete ancora sul nostro conto. Ci etichetteranno con gli epiteti più indegni e infamanti. Populisti. Fascisti. Rossobruni. Nazionalisti. Sovranisti. Putiniani. Terrapiattisti. Ignoranti. Barbari. Ma sappiate fin d’ora che questa foga, queste violente campagne di odio sono solo frutto della paura. Ci temono. Temono la nostra pacatezza. La nostra fermezza. La nostra imperturbabilità. La nostra normalità. Noi siamo, infatti, persone normalissime che hanno semplicemente avuto il coraggio di non mollare mai di un centimetro, non cedere ai ricatti e alle minacce del potere, non lasciarsi irretire dagli inganni o avvincere dalla paura.
Non siamo affatto eroi o creature straordinarie. Siamo spaventati esattamente come voi, ma solo un po’ più testardi, ribelli e cocciuti fino al midollo. Quando volete saprete sempre dove trovarci. Decidete voi con calma quando vi sentirete pronti per accordarci la vostra fiducia. Noi vi aspettiamo. Pazienti. Prudenti. Sappiamo già in cuor nostro di avere vinto, ma la nostra definitiva consacrazione dipende ormai soltanto da voi. Non preoccupatevi quando vi diranno che siamo pochi e presto saremo sconfitti. Perché noi abbiamo un fuoco eterno dentro che nessuno potrà mai spegnere. Noi siamo gli Indomabili. Gli Eretici. I Guerrieri.
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