Cambiamo un mondo ridicolo
di STEFANO D’ANDREA
Il “mondo dell’informazione” è un mondo ridicolo e quindi noi viviamo in un mondo ridicolo. Un evento accaduto il 4 luglio prova in modo inconfutabile la tesi. La stampa ha ignorato per mesi un tentativo di costruire un fronte politico, che da un’iniziale alleanza tra Riconquistare l’Italia e il PC di Rizzo ha proceduto speditamente dapprima verso un’alleanza a tre, con l’adesione di Ancora Italia, e poi ha iniziato a raccogliere attorno a questi tre piccoli ma agguerriti e solidi partiti – che costituiscono lo scheletro che dà dimensione nazionale al progetto – associazioni, gruppi e singole personalità.
Nemmeno l’organizzazione di ventidue manifestazioni nel medesimo giorno in ventidue diverse città è stata considerata degna di nota. Eppure si tratta di un fronte estremamente omogeneo, essendo composto da partiti associazioni e individui, uniti, sotto il profilo della negazione, dall’anti-atlantismo e dall’anti-europeismo, e sotto il profilo della proposta politica positiva, dalla volontà di ridare forza alla Costituzione italiana per ricostituire la democrazia (contro la post-democrazia dell’Italia nell’Unione Europea), e di rivitalizzare i diritti sociali, ripristinando il sistema di economia mista (contro il neoliberalismo e l’alta disoccupazione strutturale voluti dall’Unione Europea).
Poi ieri accade che un gruppo di militanti milanesi del PC, dissidenti rispetto alla linea del partito comunista di aderire al progetto frontista, “deliberi” l’espulsione del Segretario Generale, ossia di Marco Rizzo, senza averne i poteri ma per una provocazione o boutade, e che un personaggio come Luxuria (se preferisce “una personaggia”: sono ben felice di chiamarla così) diffonda la notizia con un tweet.
Ebbene, in seguito alla ovvia smentita di Marco Rizzo e del PC, ecco che l’esistenza del progetto frontista, con i nomi dei partiti che lo compongono, dei presidenti o segretari dei partiti e delle prime personalità che vi aderiscono, finisce su La Repubblica, sul Corriere, su Il Fatto quotidiano e altre testate di rilievo nazionale, tutte interessate a narrare la vicenda originata dalla boutade e dal tweet di Luxuria.
Che il mondo che viviamo sia divenuto ridicolo, è una ragione in più per volerlo cambiare. E forse è la ragione principale per doverlo cambiare.
Pensare di delegare è una pura follia… Occorre che il potere e il popolo siano come culo e camicia…con l’aggiunta che il potere deve essere ad un tiro di fucile… A buon intenditore.
Poi che vi siano accordi di massima ci sta ovviamente, ma mai calati dall’alto. Per chi vuol capire