Stefano D’Andrea, docente universitario, ha dedicato lungo tempo allo studio dell’Unione Europea. L’ha studiata così bene che ha capito e dimostrato con diversi lavori che l’Unione Europea non è altro che una sovrastruttura finalizzata ad imporre decisioni e pesanti riforme aggirando il meccanismo democratico, rendendo quasi inutile o particolarmente difficile la capacità di esprimere la volontà popolare dei vari Governi e Parlamenti.
Nel 2011 ha fondato, insieme ad altri studiosi, un movimento per il recesso dall’Unione Europea. Il movimento è successivamente diventato un partito e si chiama oggi Riconquistare l’Italia. Sul sito di questo partito ho trovato studi approfonditi sui principali temi di interesse nazionale: Sanità, Scuola, Lavoro, Servizi Pubblici, Economia.
Stefano d’Andrea ha scritto un libro bellissimo, serio, documentato, sui meccanismi perversi del carrozzone europeo. Io, che ho studiato a fondo il caso Bolkestein, ho trovato in quel libro, recentemente pubblicato, la conferma di tante mie solitarie ricostruzioni ed ho aperto gli occhi su tanti aspetti che non avevo colto o approfondito: – i trattati europei (e, via via, tutti gli atti che hanno recepito le decisioni europee) sono stati approvati dal nostro parlamento con un colpo di mano.
Testi di moltissime pagine sono stati fatti approvate in fretta e furia senza un vero dibattito parlamentare e senza che nemmeno il nostro parlamento avesse adeguata conoscenza e lettura dei documenti e contezza di ciò che avrebbero comportato, assegni in bianco approvati in nome dell’urgenza; – le norme europee sono spesso generiche, questo per evitare il dibattito politico. Ci pensano, poi, la Commissione Europea con le sue lettere ed i numerosi burocrati di alto rango come la Corte di Giustizia, la BCE, i nostri burocrati nazionali, i provvidenziali governi tecnici, accompagnati da una campagna mediatica mistificatoria (servizi ed articoli incessanti di giornali e tv che servono a preparare o distrarre l’opinione pubblica) a blindare ed esplicitare decisioni prese dall’alto sempre e solo contro gli interessi dei popoli e favorevoli agli interessi di affaristi, multinazionali e speculatori.
L’Unione europea è, a mio avviso, e sarà storicamente riconosciuta, come una truffa ai danni dei popoli. Cosa potevano infatti fare i vari detentori del potere capitalistico dopo che le costituzioni approvate nel Novecento dai singoli stati europei li avevano estromessi dal potere e dalla gestione dei beni pubblici affidando questo potere allo stato democratico e quindi al popolo? L’unica strada era quella di creare una nuova sovrastruttura, un mostro burocratico che depotenziasse le decisioni dei singoli stati.
I diritti fondamentali, lavoro, casa, piccola proprietà, famiglia, scuola salute, sono stati soppiantanti da un nuovo valore, creato artificialmente, che non trova nessun fondamento nella storia dell’uomo: il mercato e la concorrenza. Una teoria economica astratta e persino stupida, quella del neoliberismo, pompata ad arte e ripetuta fino alla sfinimento, ha cancellato anni di lotte e di sacrifici per l’affermazione dei diritti fondamentali. Tutto si può, oggi, sacrificare in nome dell’Europa (intesa come struttura) e dei mercati: tagli alla sanità, alla scuola, la perdita di posti di lavoro, la distruzione delle imprese dei singoli paesi, i nostri risparmi, le pensioni dei nostri nonni e genitori.
L’uscita del nostro paese e dei vari paesi dal mostro burocratico chiamato Unione Europea è, a mio avviso, un fatto storico ineluttabile. Lo ha già fatto l’Inghilterra ed altri la seguiranno. Sta a noi italiani capire se accelerare questo processo, e renderci, al cospetto della storia, davanti ai nostri giovani, protagonisti di questo processo consentendoci di riparare quanto prima ai danni inferti negli ultimi trent’anni ai nostri diritti costituzionali.
Io ho scelto di votare Italia Sovrana e Popolare per accelerare questo processo. L’ho scelta proprio per l’accuratezza degli studi trovati sul sito di Riconquistare l’Italia. L’ho scelta perché non è un partito personalistico, non è fondato su un’unica personalità (o personaggio), ma è un partito in cui tante persone, animate dal comune intento di ripristinare la Costituzione, hanno rinunciato a fare le primedonne per perseguire un obiettivo comune.
L’ho scelto perché non sono animali da salotto televisivo e da propaganda elettorale, ma persone che, singolarmente, per molti anni, hanno studiato ed elaborato le strategie politiche, hanno fatto convegni su convegni, sono anche scesi in piazza a protestare con le persone, mentre altri urlavano alle masse slogan privi di sostanza.
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