Dalla delibera del Comitato Direttivo di Riconquistare l’Italia del 17.10.2022:
“L’urgenza scaturisce dall’intenzione, annunciata dall’attuale Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, di rassegnare a breve le proprie dimissioni, alla luce dell’incompatibilità con la sua nuova carica di parlamentare. Le ragioni per le quali il Comitato Direttivo di Riconquistare l’Italia reputa indispensabile che l’alleanza Italia Sovrana e Popolare partecipi alle prossime elezioni regionali del Lazio sono di seguito esplicate.
a) Nelle recenti elezioni politiche, l’esistenza, il nome ed il simbolo della lista erano conosciuti soltanto da una (piuttosto esigua) minoranza degli elettori. L’aumento del consenso in voti e percentuali di ISP implica che un numero sempre maggiore di cittadini conosca l’esistenza dell’alleanza, il nome ed il simbolo. L’aumento consistente della conoscenza non può avvenire né per mezzo dell’organizzazione di manifestazioni né per effetto della partecipazione a manifestazioni organizzate da altri. Alle manifestazioni partecipano persone che già conoscono ISP e la diffusione in rete delle notizie relative alle manifestazioni raggiunge in gran parte persone che già conoscono ISP. L’aumento consistente della conoscenza della nostra alleanza, può avvenire esclusivamente attraverso la frequente partecipazione alle elezioni. Persino gli interventi nelle TV nazionali, pur molto importanti, consentono di diffondere la conoscenza soltanto in quella parte di elettorato, sempre più esigua, che segue attentamente talk show a carattere politico. Candidarci alle elezioni del Lazio serve dunque a farci conoscere da 100.000-200.000 elettori che ancora ignorano la nostra esistenza.
b) È estremamente probabile che, partecipando alle elezioni regionali del Lazio, l’alleanza di Italia Sovrana e Popolare ottenga un numero di voti e una percentuale superiori ai voti ottenuti nelle elezioni politiche (35.121, pari all’1,3%) per almeno 4 motivi:
i. il voto ottenuto da ISP nelle elezioni politiche è ideologico ed in gran parte dato con orgoglio e convinzione. È dato perciò prevedere che il numero di voti non diminuirà o diminuirà meno rispetto agli altri partiti, con conseguente aumento della percentuale nel caso di probabile calo dell’affluenza. Nel 2018 e nel 2013 i votanti alle regionali furono circa il 6% in meno dei votanti alle elezioni politiche, sebbene le due elezioni si siano svolte nelle medesime date (4 marzo 2018 e 24-25 febbraio 2013);
ii. la lista Vita, che nelle elezioni politiche ha ottenuto 9.351 voti nel Lazio, è stata già abbandonata da numerosi componenti. Pertanto, in primo luogo non è detto che si candidi ed in secondo luogo è probabile che qualora si candidasse, prenderebbe meno voti. In entrambi i casi, una parte, piccola o grande, dei voti ottenuti da Vita alle elezioni politiche potrebbero convergere verso ISP. Si tenga presente che per essere esonerati dalla raccolta delle sottoscrizioni, è necessario avere il gruppo regionale. Vita dunque, pur avendo nelle sue fila un consigliere regionale, dovrà raccogliere le sottoscrizioni;
iii. i candidati di ISP nelle elezioni politiche sono stati scelti, per necessità, con grande fretta. Se si inizia a lavorare alle liste con immediatezza, è possibile scegliere circa 50 candidati capaci di ottenere, per stima, rapporti personali e di amicizia, 150 voti a testa, con conseguente aumento dei voti e della percentuale rispetto al consenso puramente ideologico;
iv. come osservato nel primo motivo, al rilevante aumento della conoscenza dell’alleanza, del nome e del simbolo, dovrebbe corrispondere un, sia pur minimo, aumento del consenso elettorale.
c) Partecipare alle elezioni è l’unico modo per far lievitare l’entusiasmo dei militanti e dei votanti e per fare incontrare nuovamente, come già in occasione della raccolta firme, i primi con i secondi. Quest’anno ISP dovrebbe partecipare a tutte e cinque le elezioni regionali previste – Lazio, Lombardia, Molise, Friuli-Venezia Giulia e Trentino (elezioni provinciali) – ed eventualmente a qualche elezione comunale in città di media grandezza nelle quali ISP è in grado di formare buone o ottime liste elettorali.
d) Non è chiaro per quale ragione nei prossimi anni dovremmo partecipare ad altre elezioni regionali se non partecipassimo a quelle del Lazio.
e) Se ISP è generalmente capace di crescere (generalmente, perché qualche piccola battuta d’arresto va messa in conto), sia pure di poco, allora essa merita di vivere. Se ISP non è generalmente capace di crescere (sia pure di poco) allora essa non merita di vivere. Crescere significa due cose: candidare liste in parecchie città alle elezioni comunali, sia pure ottenendo, almeno inizialmente, una percentuale di voti varia, tra lo 0,8% e il 2% (candidarsi in parecchie città è una crescita rispetto a non riuscire a candidarsi); e candidarsi in tutte le elezioni regionali, ottenendo una percentuale di voti che vari dall’1% al 3%. Solo questo umile, tenace e costante cammino può farci arrivare, a ridosso delle prossime elezioni politiche, avendo già ottenuto che tutti o quasi tutti i cittadini che votano conoscano ISP e con una fondata aspettativa di superare, magari ampiamente, il 3%.”
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