di LORENZO D’ONOFRIO
Questo 27 novembre 2022 noi di Riconquistare l’Italia lo ricorderemo a lungo.
Quella di domenica non è stata un’Assemblea come le altre: ci siamo arrivati molto stanchi, per le fatiche di una frettolosa campagna elettorale estiva che non avevamo preventivato, ma anche per le fatiche di un decennio che ci ha visto lavorare sodo quasi senza interruzione.
Un primo decennio concluso con il compimento del nostro ultimo scopo di fase, il più grande che ci eravamo dati, raggiunto però in un contesto che ci ha lasciato in qualche modo spiazzati e con la necessità di avviare una riflessione su modalità e direzioni cui destinare le nostre risorse nel breve e lungo periodo.
Un ciclo si è concluso, che ci ha incredibilmente arricchito e dato la conferma di ciò che siamo in grado di fare, ma che con il suo bilancio apre innegabilmente una finestra sui limiti obiettivi, nostri e dell’area a cui facciamo riferimento, e ci pone degli interrogativi, che alcuni soci hanno apprezzabilmente portato in Assemblea, ma ai quali non è semplice dare risposte che, in ogni caso, se dettate dalla fretta rischierebbero di essere controproducenti o addirittura distruttive.
Da qui la mia preoccupazione degli ultimi tempi, che tuttavia non ha scalfito la fiducia nel gruppo con il quale in questi dieci anni sono cresciuto.
Un nuovo ciclo sta per cominciare, dovrà essere quello del consolidamento e della maturità. L’Assemblea ha scelto di sostenere ancora una volta il Comitato Direttivo uscente, condividendone la proposta di rinviare l’adozione di modifiche statutarie, sicuramente necessarie, ma che verranno realizzate solo dopo da una profonda riflessione svolta all’interno di un’ampia commissione, per la cui istituzione inizieremo a lavorare il prima possibile.
L’Assemblea ha inoltre deciso di sostenere il Comitato Direttivo nel tentativo di mantenere in vita e sviluppare Italia Sovrana e Popolare, ma per come è stata originariamente concepita, ovvero come semplice alleanza elettorale, ritenendo imprescindibile il rigoroso rispetto del ruolo, che dovrà essere assolutamente paritario, di Riconquistare l’Italia.
Su questi due fronti si svilupperà il nostro lavoro nei prossimi mesi, con un interesse particolare, laddove possibile, per le prossime elezioni regionali.
Faccio quindi un grosso augurio di buon lavoro al mio partito, cominciando dai soci tutti, che ringrazio per la fiducia confermata e per l’impegno costante, dimostrato in maniera encomiabile nella nostra prima estenuante campagna elettorale politica.
L’augurio è anche al nuovo Comitato Direttivo, nel quale do meritatamente il benvenuto ai nuovi validissimi membri Maurizio Ferrara, Alessandro Ape e Federico Musso, salutando e ringraziando i membri uscenti Emilio Martines, Martina Carletti e Luca Mancini per tutto quello che ci hanno dato, anche a livello umano, e che ancora daranno. Un augurio speciale a Davide Visigalli, che prende il mio posto nel ruolo di segretario, che svolgerà, ne sono sicuro conoscendone ormai da tanto tempo le grandi qualità, in maniera più che impeccabile.
La novità di questa Assemblea, che probabilmente ha colto di sorpresa tutti, in particolare quelli che, a torto, non ci hanno mai voluto riconoscere il pregio (raro) di non essere un “partito personale”, è stato il nuovo presidente: il Comitato Direttivo ha deciso di scegliere me per tale ruolo, che mi onora e responsabilizza più che mai, pur sapendo che il vero presidente di Riconquistare l’Italia, come ribadito in Assemblea, è tutto il Comitato Direttivo, il cui unico compito è quello di dare esecuzione a un progetto.
Per questo onore, per la fiducia, per l’emozione del lungo applauso riservatomi e per i numerosi e sentiti abbracci, ringrazio di cuore non solo il Comitato Direttivo che mi ha scelto, ma tutti i compagni presenti in Assemblea, così come ringrazio i compagni che pur non essendo riusciti ad essere presenti, ci hanno tenuto a manifestarmi le loro felicitazioni.
Non ho altro modo per ripagarvi, che rinnovare per i prossimi decenni la dedizione di questi primi 10 anni, impegnandomi costantemente a dare tutto me stesso per la crescita del partito e per la valorizzazione delle capacità di tutti i militanti, senza lasciar cadere nel vuoto le sollecitazioni portate all’attenzione dell’Assemblea.
Il ringraziamento più grande, ovviamente, va alla persona senza la quale noi tutti oggi non saremmo parte vivente costruttiva e militante di un partito che ci inorgoglisce, che abbiamo sulla pelle e nel cuore, che ogni giorno dà un senso e un obiettivo al nostro essere cittadini e patrioti. Ai suoi stimoli devo quello che sono io oggi, ma anche quello che siamo tutti noi di Riconquistare l’Italia. In questi 10 anni, e soprattutto negli ultimi mesi, ho vissuto da vicino quanto può essere coinvolgente e travolgente (spesso anche troppo) la sua energia, ne ho conosciuto e apprezzato qualità intellettuali ed umane, così come le debolezze. Difficile trasmettere all’esterno quanto abbia dato al nostro percorso collettivo e quanto si sia speso, a volte con grande sofferenza, nella recente campagna elettorale.
Comprensibile è invece la stanchezza che lo ha portato a fare un piccolo passo indietro, lasciando a me la presidenza per dedicarsi ad altro, sempre e solo con lo scopo di continuare comunque a far crescere Riconquistare l’Italia, guardando già alla strada per le prossime elezioni politiche.
Ovviamente resterà sempre il grande motore del partito. Per tutto quello che ci hai dato e per quello che ci darai, grazie Stefano.
P.S. Grazie a Enrico Iapoce per le foto.
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