Incontro Svezia-Turchia: la doppia faccia di Erdogan
di AVANTI! (Alessandro Perelli)
Forse per fare dimenticare il fatto che il nuovo Governo di centro destra (dopo tanti anni di guida socialista) si regge con il voto determinante di una della estrema destra xenofoba e sovranista che uno dei suoi primi atti è stata la rassicurazione della continuità nell’ impegno della Svezia ad entrare nella NATO.
Per questi motivi il Premier di Stoccolma Ulf Kristersson si è recato in Turchia per incontrare Recep Erdogan che aveva stemperato notevolmente gli annunci entusiastici in questo senso del segretario generale dell’ Alleanza atlantica Jens Stoltenberg ponendo precisi paletti prima che il Parlamento di Ankara, come da prassi, si riunisce per dare il via libera . L’incontro però è stato interlocutorio e tutto sommato abbastanza deludente.
Il Premier turco ha ribadito che per poter dare parere positivo all’ allargamento e quindi per la ratifica dell’ organo legislativo di Ankara, Stoccolma deve adempiere a tutti gli impegni presi nel protocollo siglato lo scorso giugno a Madrid. Le parole di Erdogan hanno messo sullo stesso piano la ricerca della sicurezza della Svezia che ha determinato la richiesta di adesione alla NATO con la determinazione della Turchia di preservare la propria.
Ciò con un chiaro accenno alla libertà di cui godono sul suolo svedese alcuni terroristi curdi condannati e messi al bando dalla Turchia. Erdogan ha anche dichiarato di aver visto con favore la fine dell’embargo sulla vendita di armi che Stoccolma aveva applicato nei confronti di Ankara nel 2019 (un’ altra delle condizioni richieste) ma continua ad esistere il problema della mancata estradizione dei terroristi cui la Svezia garantisce asilo oltre alla tolleranza nei confronti delle manifestazioni e raccolte fondi a favore dei separatisti curdi.
A nulla sono servite le rassicurazioni di Kristersson di non avere nessun contatto con il Pkk o con l’ala siriana Ypg né è bastato che il Premier svedese annunciasse la costituzione di un gruppo di lavoro congiunto tra i Parlamenti dei due Paesi sulla questione. A Recep Erdogan ciò non è bastato come non ha trovato sufficiente la dichiarazione che la Svezia condanni il terrorismo e sia vicino ai cittadini turchi che lo vogliono eliminare. Addirittura il nuovo Premier di Stoccolma ha ricevuto per queste due precisazioni critiche in patria dai socialisti che hanno rivendicato la validità delle loro leggi sul diritto di asilo e sul rispetto dei diritti umani.
Kristersson è rientrato quindi dalla visita in Turchia con le pive nel sacco mentre Erdogan, una volta di più, ha mostrato la sua doppia faccia ,da un lato solidale con gli Stati Uniti e l’Unione Europea e dall’altra alla ricerca di un rapporto costruttivo con Mosca. A Ulf Kristersson non è rimasto che riconfermare per via militare (visto che la via diplomatica ha dato risultati deludenti) l’obiettivo di un’entrata rapida nella NATO rendendo le proprie forze armate compatibili e competitive con quelle dell’Alleanza atlantica.
Sono iniziare infatti, nei giorni scorsi, le prove in mare della nuova nave spia Artemis, ad altissima tecnologia che sarà impiegata dalla Svezia per monitorare e controllare il Baltico e che costituirà un vero e proprio fiore all’occhiello per la Difesa contro l’attività di spionaggio portata avanti dai sottomarini e dai mezzi navali russi.
Fonte: https://www.avantionline.it/incontro-svezia-turchia-la-doppia-faccia-di-erdogan/
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