“La discussione sul Pnrr sta andando avanti con diversi Paesi, inclusa l’Italia. Ci aspettiamo nei prossimi mesi di avere delle proposte di emendamenti legate anche al nuovo programma Repower Eu”, ha detto oggi il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni. Dei probabili ritardi sull’attuazione del Pnrr ha parlato oggi anche il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. “Ho parlato con diversi colleghi, l’aumento del costo delle materie prime dell’energia non è un problema solo italiano, è un problema francese, tedesco, spagnolo, rumeno. Quindi sui tempi e sui costi dovremo ragionare e lavorare tutti insieme. Se qualcosa costava 10 e costa 15 adesso è chiaro che è un problema europeo. Ho sentito tanta disponibilità a ridiscutere tempi e modi”, ha affermato Salvini. Tuttavia l’Italia è il paese Ue a cui è destinata la tranche più consistente dei 750miliardi del recovery fund. Oltre 190 miliardi (di cui 120 in forma di prestiti), a fronte dei 69 miliardi chiesti dalla Spagna e dei 39 miliardi della Francia e dei 25 della Germania. Alcune scadenze sono già state “bucate”. Le opere sono sottoposte a percorsi a tappe (milestone) basate sulla percentuale di realizzazione di un’opera o di un progetto. Il mancato rispetto delle scadenze blocca l’erogazione dei fondi per il prosieguo delle realizzazioni. Per il 2022 l’Italia ha pianificato di spendere entro fine 2022 42 miliardi di euro ma, verosimilmente, si raggiungeranno a fatica i 20 miliardi a causa dei rallentamenti e nei problemi per l’assegnazione dei bandi.
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