LIBERTÀ È RESPONSABILITÀ
di STEFANO D’ANDREA
Siamo liberi di adottare i metodi di insegnamento che vogliamo, con i figli e i discenti, perché siamo responsabili dei risultati.
Siamo liberi di impegnarci in una o altra azione sociale perché siamo responsabili dei risultati.
Siamo liberi di effettuare le scelte di vita, perché siamo responsabili del nostro equilibrio, sia pure faticosamente raggiunto, o del nostro squilibrio.
Siamo liberi di scegliere coniuge, amici e conoscenti, perché siamo responsabili dei rapporti che riusciamo a costruire, dello sfaldamento dei rapporti e dell’assenza di rapporti.
Siamo liberi di studiare o non studiare, di imparare il mestiere o non impararlo, di sacrificarci anche per lungo tempo o accontentarci, di essere umili o arroganti, pazienti o frettolosi, perché siamo responsabili della soddisfazione o insoddisfazione che alla fine ci darà il lavoro.
Siamo liberi di essere felici perché siamo responsabili della nostra infelicità.
Siamo liberi di accettarci, pur con molti limiti, perché siamo responsabili della nostra sofferenza.
Questo nucleo morale di un certo liberalismo è in realtà enunciazione di verità. È un dover essere perché è.
E non può essere contestato.
Due orfani, due poveri, due nati in un quartiere malfamato, due persone che subiscono lo stesso grave trauma, e così via, hanno ampia possibilità e dunque libertà, perché hanno pur sempre una grande responsabilità.
È una verità di fatto e morale innegabile.
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