MULTIPOLARISMO O TRANSIZIONE AD UN NUOVO UNIPOLARISMO?
di ROSSANO FERRAZZANO
Io continuo a non capire l’entusiasmo per la narrativa del modello multipolare.
L’idea sarebbe, in sostanza, che gli Americani sono cattivi quindi vogliono il modello unipolare, e che invece i Cinesi e i Russi sono buoni quindi vogliono il modello multipolare.
Io però non capisco perché i Cinesi, una volta spezzato definitivamente l’impero americano (sperando che non ci costi una guerra nucleare) ed affermatisi come di gran lunga la più grande potenza mondiale, dovrebbero decidere di condividere il potere di influenza strategica (militare, economico, politico, ideologico, culturale) internazionale con diversi altri Paesi, anziché esercitare -o cercare di esercitare- un’egemonia globale non dissimile da quella che gli Stati Uniti hanno esercitato negli ultimi 100 anni circa, e in particolare negli ultimi 80.
Come è ridicolo pensare che Putin faccia la guerra in Ucraina perché è cattivo, è ridicolo pensare che la faccia perché è buono.
Come è ridicolo pensare che Biden cerchi di conservare l’ordine unipolare delle relazioni internazionali perché è cattivo, è ridicolo pensare che Xi cerchi di abbatterlo perché è buono.
Se la Russia e la Cina vinceranno la guerra che gli Stati Uniti stanno gradualmente scatenando contro di loro, nel tentativo ormai quasi disperato di conservare gli interessi americani nel mondo su cui si basa la tenuta della società americana in patria, passeremo -salvo esiti bellici estremi- attraverso una fase in cui certamente la distribuzione del potere di influenza globale sarà decentrata su più polarità.
Ma chi ci dice che questo dovrà essere anche l’assetto stabile nel tempo (cioè nei decenni) delle relazioni internazionali? Chi ci dice che la Cina non appena ne avrà l’occasione non accentrerà il potere di influenza globale a Pechino, magari con la stessa vecchia scusa di portare pace nel mondo?
La politica internazionale è conflitto fra interessi nazionali.
Assolutamente da condividere….
L’occasione fa l’uomo ladro.