L’INIZIO DELLA FINE
di ANDREA CORRITORE
Il 16 marzo 1978 le Brigate Rosse, dopo aver ucciso gli agenti di scorta, rapirono Aldo Moro. Iniziava in quel momento l’ignobile Seconda Repubblica, quella che ha sancito la fine del modello democratico definito dalla Costituzione e quindi l’interruzione di quel cammino di progresso sociale, civile ed economico intrapreso dal nostro paese nei trent’anni precedenti. Moro (così come molti fra i grandi nomi della Prima Repubblica, da Mattei a Fanfani passando per Nenni, Togliatti e Pertini ecc) era un ostacolo a tutto quello che è venuto dopo e cioè la rapina del nostro paese e la sua definitiva trasformazione da provincia dell’impero (quindi con un certo grado di autonomia) a vera e propria colonia. Quella classe dirigente veniva dalla guerra, era stata in clandestinità ed aveva combattuto per liberare la propria nazione dalla tirannia. Ci auguriamo che non serva un’altra guerra per liberarci dell’attuale classe dirigente (TUTTA), fatta da inetti e traditori che hanno svenduto l’Italia per un piatto di lenticchie.
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