Anche l’Argentina è passata per gli scambi con la Cina dal dollaro allo yuan
di GABRIELE GERMANI (Pagina FB)
Anche l’Argentina è passata per gli scambi con la Cina dal dollaro allo yuan.
La notizia arriva dopo un accordo analogo col Brasile (e per chiari motivi di sanzioni dalla Russia).
La dedollarizzazione diventa il punto centrale attorno a cui si muove la strategia dei BRICS e più in particolare la Cina.
Gli USA conservano un primato militare, ma la questione spazio costituisce esempio di come le cose possano ribaltarsi in una decina di anni e soprattutto persa il dollaro l’egemonia mondiale, gli USA perdono la principale freccia al loro arco.
Argentina, Iran o Pakistan sono paesi “piccoli” economicamente, ma messi insieme dietro al Dragone, non so se siano facili da schiacciare.
Gli USA hanno contenuto, negli anni ’70 la decolonizzazione, tramite la non convertibilità dollaro-oro e la successiva svolta neoliberista (con conseguenti crisi monetarie, le prime in America Latina, poi Asia); ma la Cina non compete militarmente come l’URSS e non ha creato un gruppo eterogeneo (Non Allineati).
La strategia cinese è penetrativa e la scelta dei francesi della Total di commerciare in yuan è indicativa: Pechino gioca il gioco del mercato.
Una serie di riflessioni:
1- Il pendolo euroasiatico sembra destinato a tornare in Asia e a destabilizzare la coalizione occidentale (la Turchia resterà con l’Occidente o sarà un nuovo Pakistan?)
2- L’Argentina sembra seguire il Brasile; questo conferma il Brasile leader regionale (quindi di integrazione?) in LatAm.
3- Lula ha rimesso in carreggiata un Brasile competitivo con l’Occidente, tutti quelli che vedevano un governo fragile si devono ricredere.
4- La palla si sposta altrove e la Russia ha parlato di possibili crisi monetarie con fine dell’euro (una boutade, ma rende chiaro che parliamo di un conflitto valutario).
5- Cina e Russia sono molto coese. Fatico a vedere una scissione tra i centri di comando, più si va avanti e più progettano assieme (una stazione robotica lunare congiunta negli anni ’30); la Russia non è un vassallo (come noi per gli USA), ma sembrano un blocco coeso.
6- Il mondo islamico si sta avvicinando alla Cina con proprie peculiarità. La mia impressione è che la Cina spinga i propri partner a raggrupparsi su basi regionali (Brasile – LatAm; Cina – Russia – Asia Centrale; mondo islamico condominio Arabia- Iran?), questo favorisce la pace, il commercio e il multipolarismo, destabilizza l’Impero (Occidente).
7- L’Africa sta diventando protagonista (dopo anni di vaticini): Libia, Sudan e consessi vari. L’azione di armonizzazione sinica si volgerà lì?
8- L’India non si capisce se in questa situazione sia malpancista dei BRICS o dell’Occidente (vedi questione demografica mostrata dai media nostrani). Che sbocco auspicano a Pechino per Delhi?
Commenti recenti