La Cina è debitrice di 1000 miliardi di dollari agli USA (stesso debito già riconosciuto e saldato a Londra)
da MITTDOLCINO (Mittdolcino)
Il debito dei predecessori politici e governativi resta in capo ai futuri Governi del Paese, regola aurea dei rapporti internazionali (che tante guerre ha causato). Il debito cinese pre- Mao resta dunque in capo alla Cina, tanto che Pechino riconobbe e saldo’ il suo debito con Londra pre-ritorno di Hong Kong all’ex Impero Celeste. Gli USA hanno 1 trilione di dollari da escutere, ecco perché Xi non usa l’arma della vendita dei bond americani accumulati con l’export cinese
Un interessantissimo articolo uscito in sordina l’anno scorso sul reputatissimo The Hill, da parte di un famoso ricercatore della famosa Heritage Foundation, Jay Van Andel (Senior Policy Analyst in Trade Policy presso l’Heritage’s Thomas A. Roe Institute for Economic Policy Studies)(LINK) spiegava nei dettagli come la Cina fosse debitore solidale verso Washington per circa 1000 miliardi di dollari, debito ormai in default. Ossia esigibile.
Tale argomento casualmente non è apparso sui media EU. Ed il motivo è semplice: tale debito e’ perfettamente esigibile in quanto già precedentemente riconosciuto da Pechino – e ripagato – nelle more della restituzione di Hong Kong, nel 1987.
Detto debito deriva infatti dai prestiti concessi dagli USA e da Londra alla Repubblica Cinese fino al 1949, prima dell’arrivo di Mao, con successiva cacciata dei governanti precedenti (Chiang Kai-Shek) poi riparati a Taiwan.
In breve, la durissima Margaret Thatcher disse, più o meno, imponendo le regole della trattativa: “Pacta sunt servanda, Hong Kong ritorna nel 1987 a Pechino, ma a condizione che prima si saldino i propri debiti”.
Pechino pagò. Sappiate solo che quello era lo stesso tipo di debito oggi in mano agli americani, debito già in default tecnico in quanto mai ripagato. Gli americani decisero di non dire nulla ai tempi sul proprio debito scaduto e non onorato, in fondo non ne avevano bisogno.
Ma oggi le cose sono cambiate.
Capite dunque il motivo per cui l’arma della vendita del debito americano sul mercato in mano di Pechino da parte di Xi rappresenti un mero sogno bagnato dei nemici dell’America.
Infatti, non appena ciò dovesse succedere, i bonds ex Repubblica Cinese oggi in mano a privati americani verrebbero acquisiti dagli Stati Uniti come Paese e scambiati con gli attivi in mano ai cinesi oggi, circa 800 miliardi di dollari sono nei forzieri di Pechino; ovvero netto-netto Pechino dovrebbe 200 miliardi di dollari a Washington…
Per inciso, la guerra commerciale alla Cina da parte di Washington ha avuto un trigger molto preciso: proprio i circa mille miliardi di dollari di debito cinese verso l’America sopra citati. Dopo tale livello Washington ha limitato i commerci con Pechino.
Capite spero la pianificazione…
I modi per attuare tale scambio di debito, anche in modo forzoso, sono relativamente semplici a volerlo. Ad esempio, visto che i Tbond in mano alla Cina oggi sono codificati ed elettronici, verrebbero semplicemente resi inesigibili, cancellati, con un colpo di mouse.
In fondo il blocco degli averi russi post invasione Ucraina è stato il primo test.
Stessa cosa succederebbe nel caso di invasione cinese a Taiwan, scommettiamo: default sul debito cinese dichiarato dagli USA e richiesta di ripristino ossia di pagamento sui debiti scaduti. Ma prima di tutto, i bond americani in mano ai cinesi diventerebbero carta straccia con un click, a garanzia.
Tutto quello che vedete oggi, il caos, l’attacco ad Israele ovvero al patto di Camp David, anche la corruzione delle elites ashkenazite a Tel Aviv affinché tradiscano l’alleato americano (finanzia Davos, ossia l’evoluzione del progetto fu nazista, ndr) in cambio di terra agli ebrei (i palestinesi, comunque vada, restano la vittima sacrificale), deriva precisamente da una decisione ai massimi livelli del governo mondiale per cui l’America, assieme ai principi di libertà e democrazia illustrati da Alexis de Toqueville, devono, o meglio dovrebbero, terminare.
Il problema restano gli stessi che si opposero ad essere colonizzati da britannici, francesi e spagnoli, ossia dagli europei, sulle banchine di Boston circa 300 anni fa: i pellegrini e reietti europei che emigrarono negli States perché in Europa non c’era spazio per loro, Europa prima feudale e poi aristocratica che teneva i privilegi in mano di pochissimi. Tali reietti americani si batterono come leoni contro i poteri coloniali europei che volevano la loro terra.
E vinsero.
Come oggi insomma, uno scontro tra popolo (americano) ed élite simil-aristocratiche di privilegiati (elite filo-europee e spesso fu filo-naziste). Uno scontro di merito insomma, meritocrazia USA contro sangue nobile Europeo, privilegi inclusi.
I reietti americani che ai tempi si rifiutano di accettare l’eutanasia coloniale prima di tutto ideologica ed antistorica europea sono oggi proprio i WeThePeople di Trump, che infatti è odiatissimo dalle elites del vecchio continente.
Come fu odiato Abramo Lincoln e Giorgio Washington, da quegli europei oggi addirittura coalizzati con l’impero ariano persiano e coi cinesi, non necessariamente coi russi, per abbattere L ’America che già li sconfisse almeno tre volte (guerra americana, WWI e WWII). Tutto,per la bramosia di voler abbattere – sostituendosi – il potere globale americano accumulato in 100 anni, dominio che è stato relativamente benigno rispetto ai colonialisti europei del passato per i paesi vinti (…).
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Unico problema per chi trama contro Washington: oggi gli States sono lo stato più armato e militare del mondo. Oltre che paese ricchissimo e con altissima tecnologia e risorse.
Dunque, come diciamo da anni, noi che Yalta la vorremmo solo correggere, non rifondare, se si vuole un nuovo equilibrio, una nuova Yalta insomma, ci vuole una guerra mondiale.
Guerra disastrosa che noi vorremmo cercare di evitare.
Le elites Europee invece, nipoti di feudatari, aristocratici poi diventati massoni apicali, no, sono disposti alla guerra. Da far fare non ai loro figli ma alle solite becere, ignoranti, ignave popolazioni europee. I WeThePeople europei da sacrificare insomma. Che invece stanno idealmente, nonostante la propaganda dei media, coi loro omologhi americani…
Una storia che ripete da circa il 1100 d.C., insomma. E che immagino porterà prima alla guerra civile in Occidente, poi alla guerra tra stati.
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