Il Vecchio Mondo
di GABRIELE GERMANI (Pagina FB)
Il Vecchio Mondo, composto da quelle che tradizionalmente chiamiamo Europa, Asia e Africa, ha una storia ed elementi comuni ben più profondi di quanto farebbero presagire le etichette fondate sulla differenza.
Sin dai tempi più antichi ondate migratorie proveniente dall’Africa (casuali o forse dovute a fattori climatici, o per inseguire altri animali) hanno popolato gli altri due continenti. Ancora oggi la mappa genetica dei nostri antenati e zii più antichi non è molto chiara; ad esempio è molto probabile un’antica mescolanza Sapiens Neanderthal, avvenuta o in Africa del Nord o nei Balcani, poi terminata e poi ripresa tra Europa e Asia in un secondo momento.
I Neanderthal stessi migravano lungo il continente e probabilmente gestivano reti commerciali su lunga distanza. Ad esempio, sappiamo di ibridi Neanderthal – Denisova, su almeno due generazioni di gruppi neanderthaliani europei arrivati in Asia Centrale.
Tutto questo conferma un’antica dinamica assimilabile a quello che poi abbiamo chiamato pendolo euroasiatico.
In altre parole, la parte boreale del continente e la fascia costiera africana ebbero una serie di vantaggi che favorirono lo sviluppo di aree a grande densità abitativa e quindi economica e urbana. In questo contesto alcuni poli tesero a prevalere, generando una prima bozza di sistema-mondo.
In antichità a prevalere furono un Grande Medio Oriente (che andava dal Nilo alla Valle dell’Indo) e un’altra areale estremo-orientale (con due micro-poli tra Giappone Jomon e Fiume Giallo); è infine possibile un terzo polo in comunicazione col primo nel Corno d’Africa.
Col tempo una dialettica inter-mediterranea (forse il clima e la maggiore accessibilità ai metalli ci misero lo zampino) favorì lo spostamento verso la parte occidentale della zona (Roma-Cartagine), per infine spostarsi verso l’Europa nel corso della transizione tra Medioevo-Evo Antico (qui forse andrebbe recuperata storia e tradizione dell’Impero Romano d’Oriente).
Lungo la fascia temperata, in base al clima, sorsero poi altre polarità in sfida con le precedenti (Islam e Russia).
In area estremo-orientale la transizione fu più “dolce”. Per cominciare, attorno al 9000 a.C., le popolazioni della Cina meridionale furono respinte prima a Taiwan e poi da qui verso l’Oceania, generando il gruppo etnico-linguistico polinesiano; si formò quindi una grande polarità sinica a partire dal Fiume Giallo. Ciclicamente si svilupparono realtà competitive (Giappone, Vietnam, Thailandia), ma mai abbastanza forti da piegare la civiltà cinese (basti pensare alla conquista cinese e coreana del Giappone nel primo ‘900 e poi alla competizione economica successiva, in cui Pechino sta trionfando).
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