Firenze-Maccabi Haifa, protesta ultras: città militarizzata per proteggere il genocidio israeliano
di L’INDIPENDENTE (Salvatore Toscano)
Stadio e città blindati, pesanti restrizioni per i tifosi, ingente dispiegamento di forze dell’ordine. In questo scenario surreale scenderanno in campo tra pochi minuti Fiorentina e Maccabi Haifa, per il ritorno degli ottavi di finale di Conference League. Gli ospiti provengono dall’omonima città di Haifa, in Israele, il Paese al centro delle accuse di genocidio contro la popolazione della Striscia di Gaza. Situazione che ha portato il cuore del tifo viola, la Curva Fiesole, a prendere posizione, condannare Israele per gli attacchi in Palestina – che in cinque mesi hanno provocato la morte di 31 mila persone – e a denunciare l’ipocrisia occidentale. Un critica all’UEFA che ben potrebbe estendersi all’Unione europea e i suoi Paesi membri che, inermi, assistono in tempo reale al genocidio della popolazione gazawi. A finire nel mirino dei tifosi viola sono state poi le misure repressive – dal divieto di introdurre nello stadio zaini e borse alla chiusura anticipata dei cancelli – messe in atto dallo Stato italiano in vista del match con il Maccabi Haifa.
Di seguito riportiamo il comunicato integrale della Curva Fiesole:
“Rispetto alla partita di Conference League contro il Maccabi Haifa, è necessario per noi prendere posizione su una questione spinosa. La premessa è che, come tutti sanno, la Curva Fiesole non è un luogo per promuovere idee politiche. Ogni tifoso ha il proprio credo e il rispetto reciproco è sempre stato una legge da seguire. Questo è un fatto. Ma la Curva Fiesole non è neppure uno spazio sociale dove le persone si fanno prendere in giro o mettere i piedi in testa dal potere di turno. In questa Conference League, la sorte ci ha messo davanti una squadra che viene da un paese che si dice “in guerra”, ma che in realtà sta massacrando una popolazione civile, inerme. Sono più di 10.000 i bambini uccisi in poco più di tre mesi. Vogliamo rimarcare che Israele è ad oggi sotto accusa alla Corte dell’Aia per genocidio: accusa non archiviata. Ricordiamo, senza entrare nel merito della decisione, che le squadre di calcio appartenenti alla Federazione Russa sono escluse dalle competizioni Uefa a seguito della guerra in Ucraina. La Uefa, dall’alto dei principi morali che si vanta di sostenere, non ha nulla da dire sul massacro in corso in Palestina? Oppure dobbiamo dedurre che ci siano morti di Serie A e Serie B?
Un paese come Israele, che ricordiamo per gli smemorati, non è in Europa, presenta il Maccabi Haifa come squadra qualificata in Conference League. La Uefa sta a guardare compiacente, sputando su quella retorica della pace e del rispetto per i bambini di tutto il mondo. Arriviamo allora all’ennesima gestione repressiva nei nostri confronti: giovedì prossimo il match vedrà pesanti restrizioni per gli appassionati viola, dagli spalti vuoti nei Parterre, all’assurdo obbligo di entrare entro le 18.15 in una giornata lavorativa. Tutto questo, pare, per poter garantire la visita di una tifoseria che a Budapest si è presentata coi vessilli inneggianti a un esercito che attacca i civili, colpevoli di attendere acqua, cibo e medicinali. Perché dovremmo pagare noi per tutto questo? La Curva Fiesole si presenterà come di consueto ai cancelli poco prima dell’avvio della partita. Invitiamo tutta la tifoseria che deciderà di entrare dopo le 18:15 a ritrovarsi con noi ai giardini della Curva Fiesole e a presentarsi con noi ai tornelli. Spetterà a chi di dovere decidere se farci entrare o meno. La nostra coscienza è nel posto giusto”.
6700 spettatori complessivi, 5900 viola e 800 ospiti, a fronte di una capienza totale di 43 mila persone. La partita per pochi intimi contro il Maccabi Haifa è stata l’occasione giusta per la Curva Fiesole per prendere posizione rispetto al massacro che Israele sta realizzando a Gaza e per criticare la deriva repressiva che ha assunto la “gestione” delle manifestazioni sportive da parte delle autorità italiane. Sei settori dello stadio (i più vicini al terreno di gioco) interdetti, chiusura anticipata dei cancelli in una giornata feriale, divieto di introdurre borse e zaini, controlli con i metal detector, strade chiuse, proibizione della vendita da asporto di bevande alcoliche, chiusura del mercato di Campo di Marte. Queste le misure scelte dalla Prefettura di Firenze in vista della partita tra Fiorentina e Maccabi Haifa, il club israeliano che spesso viene dipinto come una società accogliente e multietnica, in cui militano giocatori di varie nazionalità. Almeno fino a quando non fuoriescono dal perimetro tracciato dalla propaganda governativa. Si pensi a quanto successo al centrocampista arabo-israeliano Dia Saba, finito nel febbraio scorso in prestito all’Emirates Club, negli Emirati Arabi Uniti. La causa? La mancata condanna pubblica all’attacco di Hamas del 7 ottobre e un post in cui la moglie contestava l’iniziativa militare israeliana nella Striscia, scrivendo: “ci sono bambini anche a Gaza”.
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